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Questo articolo è stato pubblicato il 16 febbraio 2011 alle ore 07:50.
Dal 1° luglio i fondi comuni di investimento saranno tassati sul realizzato e non più sul maturato. La riforma del regime di tassazione dei cosiddetti organismi di investimento collettivo in valori mobiliari, dopo tanti rinvii, sale sul maxiemendamento del governo al decreto milleproroghe.
Sul testo del maxiemendamento, depositato ieri, il governo ha posto la questione di fiducia che, salvo inattese sorprese, incasserà nella mattinata di oggi. La corsa del milleproroghe proseguirà a "doppia velocità" alla Camera, dove i deputati avranno giusto il tempo di sfogliare il decreto legge per licenziarlo, pena la decadenza, entro il 27 febbraio.
A Montecitorio, dunque, approderà un testo blindato e che durante l'esame nelle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio del Senato ha finito per trasformarsi in un decreto omnibus. C'è voluta, infatti, tutta la perizia del presidente della commissione Bilancio, Antonio Azzollini (Pdl), per far quadrare il cerchio tra le variegate esigenze dei gruppi parlamentari, le istanze dei vari dicasteri e i vincoli dell'Economia per "manovrare" a costo zero.
Tra le novità di maggior rilievo spiccano quelle dell'ultima ora portate direttamente dal governo con il maxiemendamento e che riguardano la tassazione delle banche in vista di Basilea 3, gli Ias e, come detto, i fondi comuni di investimento che unificheranno il regime fiscale degli Oicvm residenti in Italia e di quelli residenti nella Ue per renderli conformi alle regole dettate da Bruxelles (si vedano gli interventi in pagina).
Sulle banche, novità in arrivo anche per chi è in difficoltà con il mutuo. Al comma 17-quater dell'articolo 2, il maxiemendamento recepisce una modifica introdotta in commissione e che concede il diritto di surroga anche nelle garanzie, senza necesità e formalità aggiuntive, che assistono il mutuo oggetto di sospensione e che è stato cartolarizzato dalla banca.
Misura da hoc anche per Parmalat. Eventuali modifiche della clausola concordataria di Parmalat, che prevede l'obbligo di distribuzione degli utili agli azionisti per una percentuale non superiore al 50%, sono inefficaci.
Con un ritocco nel maxiemendamento, Bancoposta potrà acquistare partecipazioni bancarie, ma soltanto in relazione all'attuazione della Banca del Sud.