Gli studi legali scoprono Twitter. Come? La risposta in 22 Tweets

L'idea risale al 2009. Lance Godard, specialista in marketing e business development per gli studi legali o come sintetizzato sulla sua pagina LinkedIn «aiuto le law firm a prosperare», ha trovato un nuovo modo per offrire visibilità agli studi legali sfruttando Internet, e in particolare lo strumento di social media Twitter.

Interviste botta e risposta in 22 domande pubbliche scambiate attraverso il social network dell'uccellino. Pubblicate poi integralmente sul blog "22 Tweets".

Un modo, secondo Godard, per aumentare la visibilità degli studi e delle aziende dei professionisti intervistati, ma anche per stimolare il dibattito online sull'importanza dei social media per il business development delle law firm.
Ecco l'intervista concessa da Godard al Sole24ore.com secondo le sue regole. Ventidue domande e risposte limitate a 140 caratteri di lunghezza.

Come e quando nasce l'idea di 22tweets?
All'inizio del 2009. Giocavo con Twitter da qualche mese cercando nuovi canali di comunicazione per gli studi legali.

Chi è stato il primo intervistato?
@nikiblack, un avvocato di Rochester, New York, tra i primi a utilizzare i social media per la professione.

Qual è la tua audience attuale?
@22Twts ha circa 1750 follower, soprattutto avvocati, giuristi d'impresa e esperti di marketing.

Perché fai queste interviste?
Diversi motivi. Mi diverto a conoscere nuovi professionisti e ricevere risposte interessanti in 140 caratteri è una sfida.

Come selezioni gli intervistati?
Scelgo persone che favoriscono il dialogo con altri membri del network. Accetto anche autocandidature di chi vuole farsi intervistare.

Chi sono stati gli intervistati più interessanti?
Consiglio di andare a rileggere le interviste a @mirriam71, @clarinette02, @hideo_kato, @eppink.

I peggiori?
Non lo dirò mai. Certo, alcune interviste sono meno interessanti di altre ma credo sia un mio errore nel non fare le domande giuste.

Intervisti anche in-house?
Per il momento due, ma vorrei intervistarne altri. Offrono una prospettiva diversa e molto interessante.

Differenze tra intervistare associate e soci?
Non molte. A volte i giovani avvocati mi stupiscono per la loro prospettiva molto matura.

Hai mai intervistato un avvocato italiano?
No, nessuno. Ho intervistato dalla Cina, Giappone, US, Canada, Scozia, Regno Unito. Vorrei intervistare un italiano.

Chi ti piacerebbe intervistare in Italia?
Non ci sono ancora molti avvocati italiani su Twitter. Sono invitati a autocandidarsi.

Un consiglio agli avvocati che investono nel marketing?
Due. Pianificare la strategia di marketing e dare ai clienti quello che chiedono e non quello che loro vogliono dare.

Credi che gli studi abbiano capito l'importanza di Twitter come strumento marketing?
Alcuni. Ma Twitter funziona meglio per gli individui. Gli studi devono incoraggiare gli avvocati a usarlo.

Altri strumenti di social media per avvocati?
LinkedIn, forse Facebook, network chiusi come M-H Connect e i blog.

Tre blog che leggi con interesse…
Moltissimi. Consiglio Above the Law , Adam Smith, Esq e Simple Justice.

Chi se la cava meglio nel marketing, law firm o boutique?
Domanda interessante. Forse le boutique perché non devono fare qualsiasi cosa per rimanere competitive.

Qual è la prossima grande sfida per il mercato legale?
Direi l'outsourcing legale che ha il potenziale di cambiare il modello di business, forzando gli studi all'innovazione.

Qual è il rischio maggiore per gli avvocati e gli studi?
Non essere in grado di innovare e cambiare il loro modello di business.

Che client usi per Twitter?
Tweetdeck e a volte il sito di Twitter.

Qual è stata la mention che ti ha fatto più piacere?
Troppe e positive per selezionarne una :-)

La tua citazione preferita.
"Non voglio che un avvocato mi dica cosa non posso fare. Lo pago per dirmi come fare quello che voglio fare" - J.P. Morgan

Il tuo legal thriller preferito?
Domanda facile. "Fury" di Fritz Lang, del 1936. Non è sugli avvocati ma sulla giustizia. Bellissimo film.

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