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Questo articolo è stato pubblicato il 07 aprile 2011 alle ore 07:52.

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L'opzione per la cedolare secca, nel caso di contratti d'affitto per i quali i termini di registrazione scadono da oggi (7 aprile) al 6 giugno, non ha effetti per il saldo dell'Irpef relativo ai redditi dell'anno 2010.

Chi opta per la cedolare secca, sul canone di locazione annuo stabilito dalle parti, dovrà pagare un'imposta sostitutiva del 21 per cento.
Il forfait scende al 19% nel caso di contratti cosiddetti concordati (articoli 2, comma 3, e 8 della legge 431/1998) relativi alle abitazioni che si trovano nei comuni di cui all'articolo 1, comma 1, lettere a) e b), del decreto legge 551/1988, e negli altri comuni ad alta tensione abitativa.

Chi sceglie la cedolare secca, oltre a non pagare l'Irpef e le relative addizionali, non deve pagare le imposte di registro per la registrazione del contratto, nemmeno in misura fissa. Ai fini delle imposte dovute per l'anno 2011, la scelta per la cedolare secca potrà avere effetti solo sugli acconti.

Al riguardo, è stabilito che l'acconto per il 2011 è dovuto nella misura dell'85 per cento. Questo significa che l'acconto dovuto a titolo di prima rata per il 2011 è pari al 40% dell'85%, cioè pari alla misura del 34%, ed è pari al 60% dell'85%, cioè alla misura 51% per la seconda rata di acconto da versare entro novembre.

Tenuto anche conto dei 60 giorni di tempo concessi in più per eseguire la scelta, i contribuenti dovranno eseguire l'acconto del forfait, entro il 16 giugno 2011, o dal 17 giugno al 18 luglio 2011, con lo 0,40% in più, in caso di contratti stipulati entro maggio 2011, con l'opzione per la cedolare secca.

Considerata la novità, in mancanza della base di riferimento storico, l'acconto per il 2011 dovrà essere determinato su base previsionale.
I contribuenti che eseguiranno l'acconto della cedolare secca dovranno tenere conto della corrispondente riduzione degli acconti Irpef per l'anno 2011. La prima rata per il 2011 non è dovuta per i contratti stipulati a partire da giugno.

Rimane fermo che, così come è previsto per gli acconti Irpef, gli eventuali versamenti in più per la cedolare secca, che risulteranno dalle dichiarazioni presentate, potranno poi essere usati per ridurre gli altri versamenti per gli anni successivi, così come potranno essere usati come crediti in compensazione con i pagamenti da fare con il modello F24.

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TAG: Fisco

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