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Questo articolo è stato pubblicato il 01 maggio 2011 alle ore 13:44.

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I calcoli
La presentazione della dichiarazione dei redditi ha altresì la finalità di calcolare il proprio debito nei confronti del fisco e di versarlo alle scadenze periodiche prestabilite. Chi presenta il 730, invero, non deve fare calcoli, in quanto ci pensa il soggetto cui si è rivolto per l'assistenza fiscale, ma può indicare nel quadro F il numero delle rate, fino a un massimo di cinque, in cui intende dilazionare il pagamento delle imposte dovute, oppure può chiedere che gli acconti siano prelevati in misura inferiore a quella automatica o che non siano versati affatto. Chi si avvale di Unico, invece, deve fare da solo calcoli e versamenti.

L'assistenza negata
Non è raro di questi tempi che qualche contribuente si lamenti del fatto che il proprio sostituto d'imposta o un Caf si siano rifiutati di ricevere il 730. Il modello più utilizzato per pagare le imposte, infatti, non è per tutti. A parte chi è obbligato a presentare Unico, perché ha prodotto redditi che non possono essere compresi nel 730, vi sono alcuni casi particolari in cui l'assistenza fiscale è impedita. In primo luogo, va ricordato che non tutti i datori di lavoro sono obbligati a prestare assistenza fiscale diretta, ma solo coloro che entro il 15 gennaio hanno comunicato di volerlo fare. In linea di massima il 730 è consentito a tutti i lavoratori dipendenti e ai pensionati, purché abbiano un sostituto d'imposta che può effettuare le operazioni di conguaglio nei tempi previsti. In caso di contratti di lavoro a tempo determinato inferiori all'anno, ad esempio, ci si può rivolgere al proprio sostituto solo se il rapporto di lavoro dura almeno da aprile a luglio 2011. Il lavoratore che conosce i dati del sostituto che effettuerà il conguaglio, invece, si può rivolgere a un Caf o a un professionista abilitato solo se il rapporto dura almeno da giugno a luglio 2011. Lo stesso dicasi per i collaboratori coordinati e continuativi. Per il personale della scuola con contratto di lavoro a tempo determinato, inoltre, il 730 è consentito solo se il contratto dura dal mese di settembre 2010 al mese di giugno 2011. In questi casi particolari, quindi, i rifiuti sono legittimi, e allora non resta che presentare il modello Unico.

I controlli
Sia il sostituto che presta assistenza fiscale diretta, sia il Caf o il professionista abilitato che ricevono il 730 sono tenuti a effettuare rigidi controlli sui dati indicati nella dichiarazione dei redditi. Se riscontrano anomalie o incongruenze che determinano l'interruzione dell'assistenza fiscale, come, ad esempio, errori del codice fiscale o dei dati anagrafici, indicazioni contraddittorie fornite nei singoli quadri, devono tempestivamente informare i contribuenti, al fine di consentire loro di presentare la dichiarazione dei redditi con il modello Unico. Può accadere, d'altro canto, che il rapporto di lavoro cessi quando il 730 è già stato presentato e liquidato. In questa ipotesi, come pure in presenza di aspettativa senza retribuzione verificatasi prima del completamento dell'assistenza fiscale, il datore di lavoro non è tenuto a effettuare i conguagli a debito, ma deve comunicare al più presto gli importi risultanti dalla dichiarazione, che dovranno essere versati direttamente dal dipendente. In caso di conguaglio a credito, invece, il sostituto d'imposta è tenuto a operare i rimborsi anche ai dipendenti cessati o privi di retribuzione.

La cedolare secca
Dal 2011 è entrata in vigore la cedolare secca sugli affitti. Gli adempimenti connessi con l'opzione per l'imposta sostitutiva non hanno alcun impatto né sul modello 730, né sul modello Unico di quest'anno, che riguardano i redditi 2010 per i quali la nuova norma non è applicabile.

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