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Questo articolo è stato pubblicato il 24 agosto 2011 alle ore 17:09.

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Il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo va avanti nella sua battaglia, interna al Pdl, per apportare alcune modifiche alla manovra in materia di lotta alle ecomafie. In un'intervista concessa al quotidiano Il Mattino, il ministro ha accusato di superficialità chi ha deciso lo stop al Sistri, l'agenzia sulla tracciabilità dei rifiuti. Una «miopia istituzionale, ma anche la voglia di compiacere qualche piccolo operatore».

«La tracciabilità dei rifiuti è una sfida di legalità per il Paese, è un impegno che l'Europa ci impone. Abrogare» il Sistri «è stato un colpo di mano, un errore che andrà corretto». E su questo «ho avuto segnali positivi» dal Pdl. Anche perché il ministro non vede il rischio che le proposte dei frondisti vengano accettate a scapito della posizione dei ministri: «Credo che prevarrà il senso di responsabilità e l'esigenza di una manovra seria e responsabile. Modifiche sono possibili e opportune, c'è piena disponibilità da parte del governo in questa direzione».

Il dibattito, intanto, va avanti. «Accogliamo con grande soddisfazione l'iniziativa dei senatori del Pd in commissione Ambiente a palazzo Madama per bloccare la soppressione del Sistri. La dimostrazione che le battaglie di Forza del sud a favore del meridione e della legalità non hanno colore politico», ha affermato il parlamentare nazionale di Forza del sud Pippo Fallica, componente della commissione Bilancio della Camera dei deputati. «Così come annunciato nei scorsi giorni, presenteremo un emendamento alla manovra per evitare che venga smantellato il sistema di controllo della tracciabilitá dei rifiuti, un fondmantale strumento per la tutela del territorio e contro il proliferare della criminalità organizzate in settori particolarmente delicati della nostra economia. E su questo - conclude Fallica - intendiamo misurare il vero tasso di legalità delle forze politiche presenti in Parlamento».

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