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Questo articolo è stato pubblicato il 10 dicembre 2011 alle ore 09:30.

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ROMA - Aumento della soglia massima del bollo su titoli e prodotti finanziari. E un micro-ritocco per attenuare l'impatto della nuova riforma delle pensioni sui lavoratori molto vicini all'attuale soglia di pensionamento. Potrebbero essere questi gli ultimi tasselli del pacchetto di correttivi, destinato a confluire in un unico mini-emendamento, che saranno apportati al decreto sulla manovra "salva Italia". Se venissero trovate le risorse necessarie, l'aggiustamento al capitolo previdenziale servirebbe a salvare, senza intaccare la riforma-Fornero, i lavoratori ai quali al momento del varo del decreto mancavano solo 6-12 mesi al pensionamento.

Confermato anche l'alleggerimento della stretta sull'indicizzazione delle pensioni, che sarà garantita anche agli assegni compresi tra 936 e 1.400 euro (tre volte il "minimo") ma forse al 70% o al 100% non oltre però i 1.200 euro. Prende poi sempre più quota l'alleggerimento dell'Imu sulla prima casa collegato al nucleo familiare.

L'ipotesi più gettonata è lasciare ferma la detrazione sulla prima casa a 200 euro per i nuclei con al massimo un figlio, per poi farla salire progressivamente fino a 400 euro in rapporto alla composizione del nucleo familiare. Questo intervento è stato discusso ieri sera dal ministro Piero Giarda in un incontro con gli esponenti del Terzo polo. Oggi Giarda vedrà anche le delegazioni di Pd e Pdl. Ieri il ministro ha detto con chiarezza che i margini di modifica alla manovra sono «assai limitati». E anche il premier Mario Monti da Bruxelles l'ha confermato: «I saldi e la struttura» del decreto sono intoccabili. Ma i partiti insistono e i due relatori, Pier Paolo Baretta (Pd) e Maurizio Leo (Pdl) hanno indicato le priorità: Imu sulla prima casa, indicizzazione pensioni, attenuazione dell'impatto della riforma previdenziale e dei costi per le «ricongiunzioni», profili costituzionali sulle riforme istituzionali (Province), tracciabilità con riduzione dei costi delle commissioni e estensione ai lavoratori Termini Imerese (ex Fiat) e Alenia del previsto salvataggio dalla stretta previdenziale per i lavoratori in mobilità.

La partita sui correttivi si chiuderà tra domani sera e lunedì mattina, quando le commissioni Bilancio e Finanze concluderanno le votazioni e trasmetteranno il testo all'Aula dove probabilmente il governo porrà la fiducia.

Il nodo da sciogliere resta quello delle coperture. L'idea che si sta rafforzando è di aumentare il bollo sui titoli e prodotti finanziari che la manovra fissa tra un minimo di 34,2 euro (depositi sotto i 50mila euro) e un massimo di 1.200 euro. Un tetto, quest'ultimo, che verrebbe alzato o eliminato. Resta in piedi anche l'ipotesi di far salire al 3% il prelievo sui capitali scudati, anche se questa soluzioni presenta alcuni problemi tecnici. Sul tappeto anche il contributo di solidarietà sulla baby pensioni e la possibilità di mettere all'asta le frequenze per la Tv digitale per le quali è attualmente prevista l'assegnazione «per titoli» (beauty contest).
A spingere per questa soluzione, oltre al Pd, ora è anche la Lega, in polemica con l'ex alleato Pdl, che ieri ha presentato 600 proposte (tra cui patrimoniale anti-evasione e contributo a vasto raggio sui redditi alti). In tutto gli emendamenti arrivati in Commissione sono circa 1.400 (500 da Pd, Terzo polo e Pdl).

Tra gli emendamenti presentati anche un pacchetto riscossione. Almeno tre le misure poste all'attenzione dell'Economia e delle Commissioni per il vaglio di ammissibilità. Con l'obiettivo di rendere più friendly il meccanismo di rateazione dei debiti tributari si prevede la possibilità di non decadere dal pagamento frazionato per una rata non versata. L'appuntamento alla cassa potrebbe slittare al versamento successivo gravato di sanzioni e interessi. L'altro intervento ritenuto necessario è la revisione del meccanismo di determinazione dell'aggio, che oggi ha toccato misure oggettivamente troppo elevate. Completa il pacchetto la proroga (a sei mesi o a un anno è ancora da decidere) del termine di decadenza degli affidamenti attuali del servizio di riscossione con il contestuale avvio delle gare dei Comuni.

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