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Questo articolo è stato pubblicato il 01 gennaio 2012 alle ore 16:35.

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Tutte le novità della riforma delle pensioni in vigore da oggiTutte le novità della riforma delle pensioni in vigore da oggi

La riforma, infine, mantiene in vita per i lavoratori usuranti il sistema delle finestre.

Aumento contributi autonomi
La riforma incrementa, dal 1° gennaio 2012, le aliquote dei contributi previdenziali che dovranno versare i lavoratori autonomi (artigiani, commercianti e coltivatori diretti), fino al raggiungimento del 24%. I contributi a carico di tali soggetti cresceranno secondo un meccanismo graduale che si conclude nel 2018. Dal 1° gennaio 2012, è previsto, anche l'aumento di un punto delle aliquote contributive della Gestione separata dei collaboratori coordinati e continuativi.

Casse di previdenza private
Per alcune categorie professionali la previdenza è gestita tramite Casse private, autonome rispetto alla previdenza generale. La riforma Fornero impone l'adozione di alcune misure volte ad assicurare l'equilibrio di lungo periodo, per evitare che si creino situazioni di squilibrio che possano richiedere l'intervento pubblico. Le Casse dovranno adottare le misure necessarie per assicurare l'equilibrio tra entrate contributive e spesa per prestazioni pensionistiche per un arco temporale di 50 anni, entro il 30 giugno 2012. Per gli enti inadempimenti, è prevista l'applicazione automatica del sistema di calcolo contributivo pro rata (cioè, solo per il futuro), e l'applicazione di un contributo di solidarietà, per il 2012 e 2013, a carico dei pensionati, nella misura dell'1 per cento.

Regime transitorio
La riforma previdenziale entra in vigore, per tutti, da oggi. Con alcune eccezioni.

Restano naturalmente immuni i lavoratori che avrebbero maturato i requisiti anagrafici e contributivi entro il 2011, sulla base delle vecchie regole. Si si prevede una regola di favore per i lavoratori dipendenti nati nel 1952, cui viene riconosciuta la possibilità di uscire a 64 anni di età, se nel 2012 avrebbero maturato il diritto quota 96 con almeno 35 anni di contributi; inoltre, per le donne è consentito il pensionamento di vecchiaia con 64 anni, ma a condizione che nel 2012 abbiano almeno 60 anni di età e 20 anni di contributi versati.

Inoltre, potranno continuare ad andare in pensione a 57 anni le lavoratrici dipendenti (o a 58 le autonome) che hanno optato per il contributivo, a condizione che abbiano accumulato almeno 35 anni di contributi, secondo il meccanismo sperimentale introdotto dalla legge 243/2004.

Le esenzioni sino qui elencate non sono soggette a limiti quantitativi; c'è invece un altro gruppo, molto nutrito, di cause di possibile esenzione che potranno essere fruite solo fino al raggiungimento di un plafond massimo di risorse: i lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria prima del 4 dicembre 2011, le persone collocate in mobilità all'esito di una procedura di licenziamento collettivo, sulla base accordi sindacali stipulati prima del 4 dicembre 2011, i lavoratori collocati in mobilità lunga, sempre per effetto di accordi collettivi stipulati entro il 4 dicembre 2011, e i lavoratori che in tale data erano già titolari di una prestazione straordinaria a carico dei fondi di solidarietà di settore, i dipendenti del settore pubblico destinatari dell'istituto dell'esonero dal servizio.

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