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Questo articolo è stato pubblicato il 17 gennaio 2012 alle ore 18:34.

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Sono proprietario al 50% di un appartamento ricevuto in eredità, dove ho la residenza , l'altro 50% è di mia madre che risiede in affitto in un altro appartamento non di sua proprietà. Come viene considerato ai fini Imu?
Il figlio deve l'Imu sul suo 50% con l'aliquota prima casa (0,4% e detrazione di €100 pari al 50% di 200). La madre deve l'Imu sull'altro 50% dell'appartamento con l'aliquota per le seconde case pari a 0,76%.

Io e mia moglie siamo proprietari, ciascuno del 50%, della casa (è una casa di grandi dimensioni) in cui abitiamo. La detrazione prima casa spetta per 200 euro ad entrambi o spetta per 100 euro ciascuno? Siamo anche proprietari, ciascuno del 25%, di una seconda casa, questo influenza il calcolo dell'IMU per la prima casa?
Per l'abitazione principale l'aliquota Imu è pari allo 0,4% (con facoltà del Comune di aumento o riduzione dello 0,2%), con una detrazione fissa di 200 euro complessivamente per l'intero fabbricato. Quindi nel caso di specie la detrazione è pari a 100 euro per ciascuno di due coniugi. Sulla seconda casa (posseduta per il 25% da ciascuno dei due coniugi), l'Imu è dovuta con l'aliquota dello 0,76% (con facoltà del Comune di aumento o riduzione dello 0,3%) in proporzione alla quota posseduta.

Oggi i contratti di affitto godono di Ici ridotta (a Torino 0,1%) ed imponibile Irpef pari al 59,5% del canone in luogo dell'85%. Cosa accadrà dal prossimo gennaio?
Immagino che la riduzione Irpef (per chi opta per questa tassazione) rimanga. Ma cosa dovrà pagare per Imu? Se decidessero di farci pagare lo 0,76% a fronte di un'Ici pari a 100 euro ci troveremmo a dover pagare un'Imu di 760 euro).

Ai fini Irpef per i fabbricati locati non cambia nulla e si manterrà il regime agevolato per la determinazione del reddito. Viceversa dal 1 gennaio 2012 l'Imu sostituisce l'Ici per i fabbricati locati è prevista la facoltà del Comune di applicare la stessa aliquota ridotta prevista per l'abitazione principale (0,4%). Ma si tratta solo di una facoltà. In caso contrario si rende applicabile l'aliquota ordinaria (0,76%).

La detrazione per la nuova Imu sulla prima casa, relativamente alle famiglie con figli, sono da intendere in base alla residenza eletta dagli stessi oppure alla dichiarazione di averli a carico? E, in caso dipenda dalla prima ipotesi, da quale data fa riferimento l'elezione di residenza (esempio: dal 31 dicembre 2011 oppure dal momento in cui si pagherà l'Imu?)
Per l'abitazione principale l'aliquota Imu è pari allo 0,4% (con facoltà del Comune di aumento o riduzione dello 0,2%), con una detrazione fissa di 200 euro. La detrazione è maggiorata di 50 euro per ciascun figlio di età non superiore a 26 anni (con dimora e residenza nell'abitazione), fino ad un massimo di 400 euro. A tal fine l'ulteriore detrazione dipende non tanto dal fatto che i figli siano a carico ma che siano conviventi nell'abitazione per la quale è dovuta l'Imu e al fatto che gli stessi abbiano la dimora e residenza anagrafica in tale abitazione. L'Imu è dovuta per periodi di imposta (1 gennaio- 31 dicembre). Per definire la residenza si tiene conto della data di trasferimento (più di 15 giorni è considerato un mese). Poi si fa la proporzione in base ai mesi applicando la detrazione ulteriore in proporzione ai mesi in cui il figlio risiede nell'abitazione (per dodicesimi).

La casa in cui risiedo con la mia ragazza è intestata ad entrambi al 50%. Non siamo legati dal vincolo del matrimonio, quindi non siamo famiglia. La detrazione di € 200,00 va ugualmente divisa in due e quindi 100 euro a testa o spetta ad entrambi per intero?
La detrazione base prescinde dall'esistenza di vincoli familiari tra i comproprietari e si suddivide in parti uguali alla sola condizione che i contitolari adibiscano la casa ad abitazione principale. Nel caso descritto nel quesito, i 200 euro dovranno essere suddivisi in 100 euro a testa.

Sono divorziato; il tribunale ha assegnato la casa di cui sono proprietario esclusivo alla mia ex moglie, che vi risiede con i nostri due figli. A chi compete il pagamento dell'Imu? E con quale aliquota sarà calcolata?
Se il contribuente non possiede nel medesimo comune ove è sita l'ex casa coniugale altro immobile ad uso abitativo, l'ex casa coniugale dovrà essere interamente dichiarata dal proprietario come abitazione principale, soggetta quindi all'aliquota base del 4,6 per mille, con diritto alla detrazione base di 200 euro.

Nel caso di coniugi separati che vivono in due case diverse, abitazioni principali per entrambi e con due figli a carico che risiedono anagraficamente presso uno dei genitori ma che dimorano alternativamente presso l'uno e l'altro (affido condiviso), la maggiore detrazione spetta ad entrambi i genitori o solo a quello presso il quale risulta la residenza dei figli?
In linea di principio, la maggiore detrazione spetta unicamente con riferimento all'immobile in cui i figli risiedono, purchè in tale immobile vi sia anche la dimora "prevalente".

Sono pensionato artigiano di 77 anni, possiedo un locale cat. C3 di mq. 165 (ove svolgevo la mia attività) con rendita catastale 1.840,65 euro. Da due anni (causa crisi economica non riesco a trovare acquirenti né affittuari) il locale è vuoto, senza contratti di luce, acqua e gas; vorrei sapere quale è l'IMU da pagare e se vi è possibilità di una qualche agevolazione.
L'Imu sarà applicata con l'aliquota ordinaria del 7,6 per mille, senza alcuna agevolazione di legge, salvo diversa delibera comunale.

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