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Questo articolo è stato pubblicato il 23 gennaio 2012 alle ore 15:43.

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Vorrei sapere in quale modo verranno colpite le cosiddette «auto di lusso» e in base a quale criterio viene definita un'auto di lusso
Le auto "di lusso" sono state colpite in più modi dalle manovre economiche di quest'anno. Dal nuovo redditometro (che è ancora in fase di definizione nei dettagli e in teoria misura il reddito in base al possesso di determinati beni, per ora non ponendosi adeguatamente il problema della rapida svalutazione che caratterizza le auto, specie se di pregio) alle nuove tariffe Ipt (che a partire dal 17 settembre 2011 – secondo il Dlgs 68/11 e il Dl 98/11 - sono proporzionali alla potenza effettiva del motore anche quando acquistate presso un concessionario o comunque un operatore del settore, mentre prima in questi casi godevano del beneficio della tassazione fissa all'importo minimo previsto).
Inoltre, il reiterato (cinque volte, con previsione di ulteriori rincari l'anno prossimo) e massiccio aumento delle accise sui carburanti si ripercuote soprattutto sulle auto di pregio, che consumano di più. Sotto questo profilo, va sottolineato un paradosso: gli esemplari più costosi sono i più recenti, che sono sensibilmente più efficienti anche rispetto a quelli di pochi anni fa e quindi sono meno colpiti, mentre chi acquista a prezzo di saldo un esemplare anche un po' datato è più colpito (ma di solito queste persone limitano molto l'uso dell'auto di pregio, non potendosi permettere di sopportarne i costi di esercizio derivanti da un utilizzo quotidiano).
In ultimo, a novembre (per il 2012 e le annualità d'imposta successive) è stato inasprito dal decreto salva Italia (Dl 201/11, articolo 16) il superbollo sulle auto potenti introdotto a luglio dal Dl 98/11: il nuovo importo è di 20 euro per ogni kiloWatt eccedente i 185, con sconti in base all'età della vettura (40% oltre i cinque anni, 70% oltre i 10, 85% oltre i 15 e 100% oltre i 20).
Come si vede, il parametro attualmente più utilizzato dal fisco per "individuare" un'auto di lusso è quello della potenza effettiva del motore. Che spesso è inidoneo allo scopo: chiunque abbia dimestichezza col mercato delle vetture sa che non tutti i modelli potenti sono classificabili come davvero di lusso e, soprattutto, che proprio le auto con maggiore potenza (a causa dei costi di manutenzione e del peso fiscale che già prima non era leggero) si svalutano rapidamente, scendendo nel giro di qualche anno a quotazioni che le rendono alla portata anche di appassionati con reddito non elevato. L'equazione "auto potente=proprietario ricco", dunque, non di rado è infondata.
In alcune sue elaborazioni che servono a orientare l'attività di controllo, poi, l'agenzia delle Entrate concentra l'attenzione sulla cilindrata. In questo caso, di solito si considerano le autovetture con oltre 2.800 centimetri cubici. Ma anche la cilindrata sta diventando poco indicativa del pregio della vettura (si veda la risposta alla domanda successiva).

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