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Questo articolo è stato pubblicato il 15 marzo 2012 alle ore 17:40.

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Le riforme previdenziali degli ultimi 20 anni hanno reso il calcolo della prestazione Inps complesso e influenzato dalla specifica storia contributiva del lavoratore. In futuro, però, la maggior parte delle prestazioni saranno determinate esclusivamente sulla base del metodo contributivo. Questo è infatti il risultato della riforma Monti-Fornero che dal 1° gennaio 2012 ha tra l'altro stabilito l'applicazione del sistema contributivo per tutti i lavoratori.

Tre gruppi
I lavoratori dipendenti possono essere suddivisi in tre grandi categorie: gli iscritti all'Inps per la prima volta dopo il 31 dicembre 1995; gli iscritti che al 31 dicembre 1995 avevano maturato almeno 18 anni di contribuzione e quelli che alla stessa data avevano maturato meno di 18 anni di contributi. Il sistema stabilisce tre metodi di calcoli: il contributivo puro (applicato nei confronti dei lavoratori iscritti per la prima volta all'Inps dopo il 31 dicembre 1995), il retributivo e il contributivo. Fatta eccezione per i lavoratori nei cui confronti è previsto il metodo contributivo puro, per tutti gli altri il retributivo e contributivo sono applicati pro quota attraverso il metodo misto.

I sistemi di calcolo
La differenza tra il metodo di calcolo retributivo e quello contributivo è sostanziale. Nel retributivo la pensione è determinata sulla base delle retribuzioni che il lavoratore ha percepito nel periodo immediatamente precedente il pensionamento. Con il contributivo, invece, la pensione è calcolata in linea con i contributi versati durante l'intera vita lavorativa. Il metodo contributivo puro si differenzia da quello utilizzato ai fini dell'applicazione del metodo misto per la presenza di un massimale di retribuzione pensionabile e contributiva oltre cui non è previsto il versamento di alcuna contribuzione e ovviamente non è neanche prevista la maturazione di una prestazione corrispondente. Questo massimale, introdotto dalla riforma Dini nel 1995 nella misura di 132 milioni di lire, è soggetto a rivalutazione annua: attualmente è pari a circa 94mila euro.
Nell'ambito del metodo misto, il retributivo è previsto per le quote di contribuzione maturate sino al 31 dicembre 1995 nei confronti dei lavoratori che a quella data avevano maturato meno di 18 anni di contribuzione. Viceversa, per tutti coloro che al 31 dicembre 1995 potevano vantare almeno 18 anni di contribuzione, il metodo retributivo è utilizzato per le anzianità maturate sino al 31 dicembre 2011. Con riferimento alle anzianità successive, in entrambi i casi, il metodo misto prevede l'applicazione del contributivo.
Anche il calcolo retributivo stabilisce diverse modalità di applicazione. Per le anzianità maturate sino al 31 dicembre 1992, infatti, la pensione è calcolata facendo riferimento alle retribuzioni percepite nei cinque anni antecedenti la data di pensionamento. Per le anzianità successive, invece, il periodo viene prolungato a dieci anni nei confronti dei lavoratori che al 31 dicembre 1992 avevano acquisito almeno 15 anni di contribuzione e a cinque anni più il periodo intercorrente dal 1° gennaio 1993 alla data di pensionamento per i lavoratori che, sempre al 31 dicembre 1992, avevano maturato meno di 15 anni di contribuzione.

Le storie personali
L'applicazione dei vari metodi può però essere influenzata dalla storia personale del lavoratore, in particolare in presenza di periodi contributivi prestati come professionisti, nell'ambito di fondi speciali (elettrici, telefonici), nella gestione separata dell'Inps, eccetera. In situazioni del genere il lavoratore può ricorrere alla ricongiunzione o alla totalizzazione. Ai fini del calcolo, però, le due opzioni non sono equivalenti. Nel caso della ricongiunzione, infatti, il lavoratore dovrà attentamente valutare l'impatto economico dell'operazione. La possibilità concessa è, infatti, onerosa (e pari in genere, al netto dei contributi trasferiti, al 50% della riserva necessaria a garantire il valore aggiuntivo delle prestazioni corrispondenti ai periodi ricongiunti, rispetto a quelle ordinarie garantite dall'Inps). La prestazione finale, però, sarà determinata secondo il metodo stabilito dalla gestione di provenienza. Viceversa, la totalizzazione è gratuita. Ma in questo caso la prestazione sarà determinata esclusivamente sulla base del metodo di calcolo contributivo.

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