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Questo articolo è stato pubblicato il 26 marzo 2012 alle ore 06:45.

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L'ANALISI DEI CREDITI
Per verificare il corretto valore di iscrizione dei crediti
è necessario effettuare un'analisi per ogni singola
posta, al fine di verificare l'esigibilità effettiva
delle somme.
È possibile, in alternativa, effettuare delle valutazioni forfettarie percentuali sintetiche che consentano
una procedura più veloce, se si giunge ai medesimi risultati dell'analisi dettagliata? La società dispone
di una base dati storica che si ritiene significativa
I principi contabili nazionali impongono l'iscrizione
dei crediti al valore di effettivo realizzo,
presupponendo che sia effettuata un'analisi
di dettaglio. Solo nel caso di presenza di un elevato numero di crediti di modesto importo sono ammesse delle procedure sintetiche che, tuttavia, non possono rappresentare l'unica modalità di controllo:
occorre sempre verificare che il risultato ottenuto
sia allineato con quello standard
IL FALLIMENTO
Se un cliente è dichiarato fallito, è necessario individuare il corretto periodo di imputazione
della perdita. È sempre necessario fare riferimento
alla sentenza dichiarativa di fallimento, oppure
è possibile imputare la perdita in periodi successivi? Non sempre il creditore viene immediatamente
a conoscenza del fallimento del cliente,
specialmente quando quest'ultimo non opera
nel medesimo territorio e manca la conoscenza diretta dell'evento
Sul versante civilistico, il credito avrebbe dovuto essere stralciato già in precedenza, presupponendo
che il fallimento sia l'evento terminale di un processo che manifestava l'insolvenza già in precedenza.
Sul versante fiscale, invece, in mancanza di elementi certi e precisi è possibile dedurre la perdita solo
nel momento di dichiarazione del fallimento.
Si crede, tuttavia, che sia possibile applicare il principio in relazione al momento di effettiva conoscenza dell'evento
LA RINUNCIA AL CREDITO
Per soddisfare esigenze di tipo commerciale,
spesso si ritiene opportuno rinunciare all'incasso
di un credito per mantenere attivo il rapporto
con il cliente che, diversamente, potrebbe interrompere gli acquisti.
In tal caso, il differenziale tra valore nominale e valore effettivamente incassato può essere dedotto fiscalmente? Si precisa che la continuazione
del rapporto può offrire nuove opportunità di guadagno
La rinuncia al credito è un atto che, normalmente, evidenzia un comportamento antieconomico,
con la conseguenza che la deduzione è vista in modo diffidente dall'amministrazione.
Tuttavia, se si riesce a dimostrare che il mancato
incasso del credito risponde a una precisa logica economica (vale a dire consente di ottenere un risultato migliore rispetto all'attivazione delle procedure)
la deduzione della perdita è ammessa
LA TRANSAZIONE
Spesso può essere conveniente, per evitare azioni esecutive dai tempi lunghi e dall'esito incerto, trovare un accordo con il cliente per incassare, a breve, almeno una parte del credito.
Qual è la sorte fiscale del differenziale non incassato?
La transazione viene utilizzata per dirimere alcune contestazioni del cliente sulla qualità dei prodotti forniti, con la conseguenza di evitare un'opposizione
al decreto ingiuntivo
La transazione è un accordo tra le parti che impone
la rinuncia di ciascuno a una parte delle proprie presunte ragioni. Non si tratta, dunque, di una decisione unilaterale del creditore che decide di stralciare la posta svalutandola.

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