Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 27 maggio 2012 alle ore 15:51.

My24

Emanata, all'indomani del deferimento dell'Italia alla Corte di giustizia europea, l'ultima parte della norma tecnica Uni-Ts 11300 che uniforma sul piano nazionale le regole in tema di calcolo per la certificazione energetica degli edifici. La Uni-Ts 11300-4 era attesa da anni: il 10 maggio è entrata a far parte del corpo normativo nazionale.
E' necessaria per il calcolo del consumo di energia rinnovabile per la produzione di acqua calda e riscaldamento nelle abitazioni, diventa indispensabile per ricomporre il mosaico di norme, regole, classi e sistemi di calcolo vari che ha prodotto il nostro paese.

Questo dedalo normativo è stato fotografato dal rapporto 2012 sulla certificazione energetica coordinato dal Cti (Comitato termotecnico italiano) dal quale risulta ad esempio che la Lombardia e la Provincia autonoma di Bolzano non utilizzano le norme tecniche nazionali del pacchetto UNI/TS 11300 (l'indagine si riferisce alla situazione entro dicembre 2011) e che la maggior parte delle regioni accetta l'autodichiarazione in classe G del proprietario; questo è uno dei punti per i quali la Commissione europea ha messo in mora lo Stato italiano.
Sono proprio gli edifici, infatti, all'origine del 40% circa del consumo energetico e del 36% delle emissioni di CO2 nella Ue. La normativa europea mira a ridurre in misura significativa questo consumo, contribuendo alla lotta contro il riscaldamento climatico e a rafforzare la sicurezza energetica della UE.

A tal fine l'ultima direttiva comunitaria, la 2010/31/Ue, impone che entro il 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione siano a "consumi quasi zero" di energia e, addirittura - nel caso di edifici pubblici - che questo termine venga anticipato al 2018.
La 2010/31 dispone, inoltre, che la Commissione istituisca, per atto delegato, un quadro metodologico comparativo per calcolare i livelli ottimali in funzione dei costi per i requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici e degli elementi edilizi. Questo quadro è stato istituito il 21 marzo scorso (GE 21/03/2012 n. L 81) con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Europea del regolamento della Commissione Europea n. 244 del 16/01/2012. Il 19 aprile sono stati pubblicati sulla G.e. gli orientamenti che accompagnano il regolamento 244/2012.

Il 10 maggio 2012 è stata emanata la Uni/Ts 11300-4. L'ultima, dunque, di un pacchetto di specifiche tecniche necessarie per uscir fuori dal far west italiano, indispensabile per il corretto recepimento della direttiva europea 2010/31/Ue (preceduta dalla 2002/91/Ce).
Le norme Uni-ts 11300 sono, infatti, obbligatorie secondo quanto deciso nel D.lgs n.115/2008. Obbligo poi confermato nelle linee guida ministeriali in vigore da Luglio 2009.
Le Uni sono suddivise in quattro parti: le prime tre parti stabiliscono i parametri per il calcolo del fabbisogno energetico dell'edificio (climatizzazione invernale ed estiva; acqua calda sanitaria; ventilazione; illuminazione) e la parte quarta regolamenta il calcolo per la produzione dell'energia solo da fonti rinnovabili.
In un momento così difficile per l'economia italiana, investire in tante piccole opere pubbliche sarebbe un volano per la media e piccola impresa e un risparmio per la spesa pubblica in termini di costi energetici, così come investire sulla messa in sicurezza del nostro patrimonio edilizio oltre a rilanciare le imprese sarebbe un risparmio di spesa se si avesse la volontà di una pianificazione seria a medio e lungo termine.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi