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Questo articolo è stato pubblicato il 21 luglio 2012 alle ore 09:36.
LA LEGGE RONCHI
L'articolo 23-bis della legge Ronchi (conversione del decreto legge 135/2009 che conteneva disposizioni «per l'attuazione di obblighi comunitari e per l'esecuzione di sentenze della Corte di giustizia delle comunità europea») poneva l'obbligo di privatizzare almeno il 40% delle partecipazioni delle municipalizzate
I REFERENDUM
Con i quesiti referendari nella Primavera dello dello scorso anno sui servizi pubblici (acqua, rifiuti e trasporti) veniva abrogato l'articolo 23-bis; svaniva così l'obbligo di cessione delle quote pubbliche delle municipalizzate e si tornava a far rivivere una serie di leggi europee secondo cui, tra l'altro, un ente locale può decidere se avere un'azienda pubblica, privata, oppure mista
LA FINANZIARIA- BIS
Pochi giorni dopo il ritorno in vigore della situazione precedente alla legge Ronchi, il governo Berlusconi – con la manovra di Ferragosto 2011 – riproponeva l'obbligo di "privatizzazione" per trasporti e rifiuti, escludendo però l'acqua
LA DECISIONE DELLA CONSULTA
Con la sentenza della Corte costituzionale depositata il 20 luglio 2012 sull'articolo 4 della Finanziaria-bis del 2011, in cui sostanzialmente si boccia la "privatizzazione" dei servizi pubblici, si ritorna di fatto alle tre forme di gestione e alla situazione prima della legge Ronchi
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