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Questo articolo è stato pubblicato il 07 settembre 2012 alle ore 17:23.

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Il varo della riforma del condominio è vicino, almeno per un ramo del Parlamento. Ieri la conferenza dei capigruppo della Camera ha calendarizzato l'inizio della discussione generale al 17 settembre, e il relatore in commissione Giustizia, Salvatore Torrisi, conserverà probabilmente il suo ruolo anche in Aula. Ci sono però una serie di problemi: anzitutto manca il parere della commissione Bilancio al testo uscito dalla commissione Giustizia (in allegato) e soprattutto esiste un contrasto su alcuni punti della riforma con il testo che era uscito dal Senato l'anno scorso. Il relatore sta quindi cercando di mediare con Palazzo Madama, in modo da presentare in Aula un emendamento che consenta un approdo sereno in Senato per la conferma di un testo che cerca di diventare legge già dalla scorsa legislatura.

Ecco, comunque, i contenuti di base della riforma: anzitutto viene costruito un elenco più dettagliato delle «parti comuni» (sono compresi anche i sottotetti destinati per funzione all'uso comune); l'assemblea potrà deliberare sulla cessazione di attività che incidano negativamente sulle cose comuni (questa formulazione, più ampia di quella attuale, permette per esempio di agire più incisivamente contro le attività di condòmini rumorosi); viene poi sancita definitivamente la possibilità di distacco dal riscaldamento in caso di malfunzionamento dell'impianto centralizzato, pagando solo le spese di manutenzione straordinaria, conservazione e messa a norma (in linea con l'orientamento tradizionale della Cassazione, mentre le ultime norme tecniche "preferiscono" il centralizzato).

Per gli amministratori ci sarà un registro (facoltativo) per la cui iscrizione sono richiesti requisiti di formazione e onorabilità. L'amministratore (che durerà in carica due anni e per la cui nomina il regolamento di condominio potrà prevedere maggioranze speciali) dovrà stipulare, su richiesta dell'assemblea, una polizza assicurativa a copertura dei rischi professionali, con spese però a carico del condominio stesso. Sotto il profilo contabile c'è un'importante novità: tutti i pagamenti ai fornitori dovranno avvenire con bonifico e ci dovrà essere corrispondenza tra estratto conto bancario e contabilità condominiale. Il regolamento di condominio potrà prevedere maggioranze speciali per la nomina dell'amministratore (che comunque durerà due anni). L'amministratore dovrà infine creare un sito internet per ciascun condominio.

Il contrasto con il testo del Senato è soprattutto sulla possibilità di cedere parti comuni senza l'unanimità dei consensi del condomini e sul prevalere dei rischi di danno su condoni edilizi e autorizzazioni amministrative.

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