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Questo articolo è stato pubblicato il 12 gennaio 2013 alle ore 14:41.

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Allo studio nuovo codice fiscale. (Ansa)Allo studio nuovo codice fiscale. (Ansa)

Il codice fiscale ha bisogno di manutenzione. Il codice alfanumerico di 16 caratteri, legato ai dati anagrafici, presenta infatti alcuni «aspetti critici», tra nomi stranieri e casi di omocodia. Per questo l'Agenzia delle Entrate insieme con la Sogei hanno identificato «una possibile alternativa di codifica» che renderebbe il codice «solo parzialmente generato da dati anagrafici». Lo riferisce la Commissione Anagrafe tributaria nel rapporto conclusivo dell'indagine condotta negli ultimi tre anni sulle banche dati fiscali e che verrà presentato il 16 gennaio, sottolineando però che «presupposto di tale soluzione è la coesistenza dell'attuale struttura con l'eventuale futura codifica da adottarsi per i nuovi soggetti da registrare».
Per la Commissione parlamentare sarebbe infatti «improponibile per tutto il sistema, e per gli stessi cittadini, la conversione dei codici attualmente esistenti, conosciuti, utilizzati e incardinati in ogni procedimento pubblico o privato inerente il soggetto, con i nuovi».

Reddittometro strategico per la lotta all'evasione
La Commissione bicamerale per l'Anagrafe tributaria promuove inoltre il nuovo redditometro. L'aggiornamento dello strumento fiscale è «un intervento di grande rilievo strategico», permette «una maggiore incisività nell'azione di controllo» e allo stesso tempo «garantisce il necessario contraltare costituito dalle garanzie a favore del contribuente», si legge nel documento conclusivo dell'indagine conoscitiva condotta a partire dalla fine del 2008 dalla Commissione.

Dalla casa un gettito di 41 miliardi, la metà dall'Imu
La casa "frutta" al Fisco un gettito di 41 miliardi di euro, di cui circa il 49% è rappresenta dall'Imu. Circa il 97% del gettito da immobili è prodotto da pochi tributi: Imu, Irpef, Iva, imposta di registro, Tarsu o Tia (sostituite da quest'anno dalla Tares), imposta ipotecaria e catastale e imposte sul consumo di energia elettrica. La Commissione per l'Anagrafe tributaria auspica una maggiore integrazione di tutti i dati.

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