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Questo articolo è stato pubblicato il 11 giugno 2013 alle ore 14:02.
Martedì 18 giugno entra in vigore la riforma che cambia la vita di condòmini e amministratori. Assemblee, delibere, compiti dell'amministratore e molto altro ancora: il condominio cambierà in modo profondo. La legge 220/2012 ha concesso sei mesi di tempo ai soggetti interessati per prepararsi alle novità, che adesso entrano nel vivo.
Settantuno anni dopo il varo del Codice civile, quindi, le regole sulla "proprietà comune" sono sottoposte al primo vero restyling. Molte delle novità ricalcano orientamenti consolidati della Cassazione, come l'obbligo di far transitare tutte le somme di denaro su un conto corrente intestato al condominio. O come la possibilità per i singoli proprietari di distaccarsi dal riscaldamento centralizzato (peraltro in contrasto con le più recenti norme tecniche e Ue). Ma ci sono anche molte regole nuove. I compiti dell'amministratore e le cause di revoca, ad esempio, vengono elencati in modo ancora più preciso.
E nascono limiti precisi come il divieto di conferirgli deleghe e indicazioni stringenti per la redazione del bilancio e la tenuta della contabilità, caratterizzata da una forte spinta alla trasparenza, mentre scatta anche l'obbligo di tenuta del registro di "anagrafe condominiale", che nel concreto raccoglierà tutti i dati dei proprietari e quelli relativi alla sicurezza del l'unità immobiliare.
Mentre sulle maggioranze ci sono correzioni di segno diverso a seconda delle diverse materie: molte opere che richiedevano una maggioranza "agevolata", ora possono essere qualificate come innovazioni, quindi con necessità di voti e millesimi più elevati, come le delibere sul superamento delle barriere architettoniche e sulle opere finalizzate al risparmio energetico.
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