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Questo articolo è stato pubblicato il 16 gennaio 2014 alle ore 21:20.
L'ultima modifica è del 17 gennaio 2014 alle ore 10:25.

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Gli avvocati italiani preparano una nuova astensione dalle udienze per tre giorni (nella proposta si parlava di otto) a partire dal 17 febbraio e una serie di iniziative locali, con gazebo allestiti in piazza per coinvolgere i cittadini, in preparazione di una manifestazione nazionale a Roma il 20 febbraio. La road map della protesta è stata presentata in una conferenza stampa a Napoli dall'Oua (Organismo unitario dell'avvocatura) dal presidente Nicola Marino(nella foto) e dal presidente dell'Ordine degli avvocati di Napoli Francesco Caia.

Al centro della protesta ci sono gli ultimi provvedimenti in materia di giustizia che secondo l'avvocatura hanno creato il caos (e moltiplicato i costi per le notifiche degli atti giudiziari). Ma è forte la polemica nei confronti del ministro Cancellieri, del quale sono state chieste nuovamente le dimissioni.

«Non è una questione personale - ha detto Marino - ma si tratta di un ministro refrattario alle richieste dell'avvocatura e dei cittadini». Duro il presidente degli avvocati napoletani Francesco Caia. «In Italia c'è una situazione di regime strisciante, l'ultimo baluardo della democrazia siamo noi».

A Castel Capuano, antica sede del Tribunale di Napoli, dove si è svolta la conferenza stampa dell'Oua, sono stati montati monitor che proiettavano le immagini dell'arresto degli avvocati turchi. Un centinaio di avvocati ha manifestato con striscioni e cartelli davanti all'edificio. Uno di essi, vestito da banditore del '700 ha letto un falso editto del ministro Cancellieri, definito « ministro del nuovo ordine costituito» e, in un volantino distribuito ai passanti «ministro della giustizia dei ricchi e dei banchieri».

Interrotto il sottosegretario Ferri
Contestazioni a più riprese all'intervento del sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Maria Ferri, alla conferenza nazionale dell'Oua. Un discorso interrotto più volte in partenza, con avvocati che si mettono davanti alla faccia le maschere di Anonymous e buù che diventano fischi e urla («fuori», «vergogna») quando il rappresentante del governo nomina il guardasigilli Annamaria Cancellieri.

Le tensioni, in verità, avevano riguardato anche gli avvocati, con momenti difficili perché a giovani avvocati e rappresentanti di piccoli studi che non si erano accreditati, pagando 100 euro, all'inizio era stato impedito di accedere al salone dei Busti di Castel Capuano per assistere alla manifestazione. «Occorre fare autocritica e forse fare un passo indietro su alcuni punti», ha detto Ferri riferendosi alle riforme, ma, avverte, «la critica è giusta ma bisogna anche ascoltare le risposte. Si possono trovare soluzioni nel confronto».

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