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Questo articolo è stato pubblicato il 25 gennaio 2014 alle ore 11:51.

Bisogna avere il coraggio di porre fine a queste risposte parziali e inadeguate.
Il dissesto del bilancio pubblico non può continuare a essere utilizzato come scusante della mancata assunzione di decisioni importanti per il settore giudiziario: decisioni che diano attuazione a un'ampia progettualità sulla quale gli operatori della Giustizia devono poter dare il proprio contributo e mettere in gioco l'esperienza maturata.
Parimenti importante sarebbe approfondire la conoscenza dei sistemi processuali e organizzativi degli altri Paesi europei, da cui trarre indicazioni e spunti per la velocizzazione e la semplificazione del nostro.

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Un intervento di tenore generale e finalizzato – almeno sulla carta – a produrre importanti effetti dal punto di vista della razionalizzazione del funzionamento della Giustizia è la disciplina di revisione della geografia giudiziaria divenuta operativa nel settembre scorso. Mi pare inconfutabile che l'assetto dei circondari di tribunale e delle relative sezioni distaccate necessitasse di una rivisitazione alla luce delle mutate esigenze di capillarità sul territorio. Ritengo tuttavia che il diffuso allarme generato dalla normativa in esame non possa essere semplicisticamente inquadrabile solo nell'ambito dell'espressione di interessi particolari e di una volontà di lasciare inalterate le cose.
Proprio con riferimento al distretto di Milano, e più specificamente al Tribunale di Busto Arsizio, è stato possibile rilevare l'inadeguatezza delle scelte operate in conseguenza di una mancata valutazione delle specificità delle aree interessate dagli intervenuti spostamenti e di quale sarebbe stato l'impatto delle modifiche sugli uffici riceventi e sul grado di accessibilità al servizio Giustizia da parte di cittadini e imprese.

Come era prevedibile, l'evidente sproporzione tra l'aumento dell'utenza e del volume di contenzioso e la capacità di assorbimento dell'ufficio accorpante ha prodotto fin da subito gravi problemi nel funzionamento del servizio giudiziario. È dunque essenziale l'approvazione del provvedimento correttivo che – come più volte annunciato dal Ministro Cancellieri – dovrebbe consentire l'alleggerimento dell'insostenibile situazione che si è venuta a creare a Busto Arsizio attraverso il ritorno sotto la competenza del Tribunale di Milano del territorio della ex sezione distaccata di Rho.Parimenti importante sarà mantenere attivo un costante monitoraggio sugli uffici affinché siano prontamente segnalate e risolte le disfunzioni e le disarmonie organizzative emergenti.

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Più in generale è auspicabile che si giunga a delineare un reale processo riformatore della Giustizia, in favore del quale siano assunte azioni adeguate e si prevedano gli stanziamenti per gli investimenti necessari, con l'utilizzo in primo luogo delle risorse che il sistema giudiziario stesso produce e anche recuperando in modo efficace e tempestivo gli ingenti crediti da esso vantati. Gli ambiti della macchina giudiziaria in cui urgono interventi incisivi sono molteplici.

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