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Questo articolo è stato pubblicato il 25 gennaio 2014 alle ore 11:51.

Con questo spirito la Giustizia milanese compie quotidianamente passi importanti, innestando un processo virtuoso attraverso la condivisione anche con le altre sedi giudiziarie dei risultati ottenuti.
Offre testimonianza della validità del metodo utilizzato il servizio di assistenza dedicato agli avvocati ed alla Sezione terza (Esecuzioni) del Tribunale di Milano. In pochi mesi è stato possibile realizzare la telematizzazione dell'intera sezione e, attuando alcuni miglioramenti nell'assetto organizzativo, si è raggiunto nell'ambito dei procedimenti esecutivi immobiliari un aumento esponenziale dei depositi telematici di atti e provvedimenti.
Su questo fronte l'Ordine ha intenzione di proseguire, con l'obiettivo di mantenere il presidio al servizio della sezione e degli utenti e di approntare la medesima assistenza in favore anche della sezione mobiliare.
È nostra volontà continuare nell'opera in atto che ci condurrà al completamento della progressiva sostituzione della procedura telematica a quella cartacea. A tal riguardo, ritengo necessario esprimere una preoccupazione, peraltro manifestata in più occasioni, che tutti noi condividiamo e che scaturisce dalla coscienza che il percorso di informatizzazione delle fasi del processo non è più arrestabile.
Tale condizione rende perciò indispensabile assicurare da parte del Ministero la pianificazione delle attività di manutenzione, la programmazione degli aggiornamenti e la fornitura dell'assistenza e delle attrezzature tecniche e il reperimento delle risorse necessarie per compiere tutto ciò. Si tratta di azioni da cui già dipende e dipenderà sempre più il corretto ed affidabile funzionamento del sistema.
In questo contesto può essere anche utile rammentare che è necessario porre mano in modo mirato all'impianto normativo del processo affinché, ai diversi livelli, sia reso maggiormente coerente con l'utilizzo delle tecnologie informatiche e telematiche.
È mia convinzione che per il buon funzionamento della macchina giudiziaria sia essenziale l'introduzione di strutture organizzative ministeriali che, a livello locale, operino per razionalizzare gli interventi, in coordinamento e a supporto delle attività giurisdizionali e mediante la collaborazione stabile e paritetica dell'Avvocatura.
Con tali finalità sarebbe perciò da riaprire la strada che era stata tracciata dalla normativa del 2006 (D. Lgs. 240) che prevedeva il decentramento del Ministero della Giustizia su base regionale con attribuzione alle direzioni regionali di competenze su a) personale e formazione; b) sistemi informativi automatizzati; c) risorse materiali, beni e servizi; d) statistiche; e l'istituzione della figura del Direttore Tecnico nelle corti d'appello di maggiori dimensioni (Milano, Roma, Napoli e Palermo), per lo svolgimento delle attività di gestione e controllo delle risorse umane, finanziarie e strumentali relative ai servizi tecnico-amministrativi degli uffici giudicanti e requirenti; per la programmazione e l'aggiornamento degli interventi diretti alla creazione di nuove strutture tecniche e logistiche; per la pianificazione del loro utilizzo in relazione al carico giudiziario esistente, alla prevedibile evoluzione dello stesso e alle esigenze di carattere sociale nel rapporto tra i cittadini e la giustizia.

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