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Questo articolo è stato pubblicato il 16 maggio 2010 alle ore 14:33.
L'ultima modifica è del 17 maggio 2010 alle ore 10:08.
Erano almeno 150mila le persone che sono affluite oggi a mezzogiorno a piazza San Pietro in segno di solidarietà al Papa. Una manifestazione voluta dalla Cei a cui hanno aderito tutti i movimenti laicali del paese, che hanno materialmente ‘portato' in piazza il popolo cristiano militante (e non solo). Un'alleanza tra gerarchie e movimenti guardata con prudenza (se non con sospetto) dallo stesso Benedetto XVI, ma che è oggettivamente rimasto impressionato dalla prova di forza della chiesa italiana (la cifra è stata confermata dalla Gendarmeria vaticana) dove lo scandalo della pedofilia non è arrivato con la durezza di altri paesi.
«Cari amici, voi oggi mostrate il grande affetto e la profonda vicinanza della Chiesa e del popolo italiano al Papa e ai vostri sacerdoti, che quotidianamente si prendono cura di voi, perché, nell'impegno di rinnovamento spirituale e morale possiamo sempre meglio servire la Chiesa, il Popolo di Dio e quanti si rivolgono a noi con fiducia» ha detto Benedetto XVI ringraziando i partecipanti. «Il vero nemico da temere e da combattere è il peccato, il male spirituale, che a volte, purtroppo, contagia anche i membri della Chiesa» ha aggiunto il Papa, "emozionato", che ha citato e ringraziato i movimenti (che hanno risposto con un'ovazione), ha detto che «qui vediamo presente tutta l'Italia!». E alla fine a braccia aperte ha salutato: "Grazie!".
In piazza era presente il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei – insieme ai vertici della Conferenza episcopale - che poco prima del Regina Coeli del Papa ha guidato una liturgia. La Chiesa, ha detto il porporato, «fedele alla sua missione», deve essere «purificata dal peccato dei suoi figli». Ha poi espresso la vicinanza della Chiesa sia a Benedetto XVI che alle vittime degli abusi sessuali commessi da sacerdoti. Alla sua prima ‘prova' della piazza Bagnasco ha oggettivamente colto nel segno, e politicamente è un asso significativo, specie a una settimana dall'assemblea annuale della Cei (dove si parlerà anche del calo dell'otto per mille). Insomma, un successo – raggiunto grazie ai movimenti, che reclameranno spazi di manovra - per Bagnasco, ora in condizione di reggere il confronto con la gestione Ruini che per il Family Day del 2007 contro il governo Prodi riempì le piazze.