House Ad
House Ad
 

Notizie Americhe

Bp: riuscito il «cut and cup» nel Golfo del Messico

Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 03 giugno 2010 alle ore 16:38.

Oggi gli uomini della British Petroleum sono finalmente riusciti a effettuare il secondo taglio nel braccio mobile del pozzo petrolifero. Lo ha annunciato il responsabile federale per le operazioni di contenimento, l'ammiraglio della Guardia costiera americana Thad Allen. Dopo il fallimento di una sega a lama, rimasta incastrata ieri nel braccio, il taglio è stato reso possibile grazie a enormi cesoie utilizzate da robot sottomarini.

Allen ha però detto che il taglio effettuato non è preciso come ci si aspettava e ciò potrebbe creare dei problemi nell'installazione del tappo sopra la falla da cui fuoriesce il greggio. Si tratta dell'ultima fase dell'operazione «Cut and cup» iniziata due giorni fa e ultimo tentativo della compagnia petrolifera britannica Bp per contenere la fuoriuscita di petrolio. Se questa tecnica risulterà efficace, si tratterà comunque di un contenimento e non della soluzione del problema.

L'odissea di Bp nel Golfo del Messico, giunta al giorno 45, sembra infinita. Tanto che Barack Obama, che già nei giorni scorsi aveva espresso rabbia e frustrazione per gli sviluppi del disastro («tappate quella maledetta falla») ha deciso di tornare venerdì sulle coste della Louisiana. Secondo alcuni media statunitensi, il presidente potrebbe addirittura posticipare il suo viaggio in Indonesia previsto per la fine del mese.Questa sera Obama, intervenuto al Larry King Live della Cnn si è detto «furioso» per il disastro ambientale nel Golfo.

Dopo diversi tentativi andati a vuoto, Tony Hayward, il ceo del colosso petrolifero, ha ammesso al Financial Times che la società petrolifera britannica «non era pronta» ad affrontare un'emergenza del genere. Come dire che agli straordinari progressi delle tecnologie di perforazione non ha fatto seguito un'adeguata preparazione nel contrastare le emergenze nelle acque profonde. Qui i grafici dei danni ambientali e il confronto con le crisi precedenti.

Ieri il regista James Cameron, che nella lavorazione di Titanic e Avatar ha lavorato a lungo con i robot sottomarini ed è considerato un esperto di riprese subacquee, è stato invitato a un vertice con l'Agenzia di protezione ambientale statunitense a Washington, una sorta di brainstorming per cercare di dare una soluzione a quella che ormai è il peggior disastro ambientale della storia statunitense. Cameron ha detto che si è offerto di dare aiuto alla Bp e al governo Usa, ma che è stato «gentilmente» liquidato dal colosso energetico britannico. «In queste ultime settimane ho visto, come tutti noi, con crescente orrore e angoscia, quel che sta accadendo nel Golfo e ho pensato che questi imbecilli non sanno quello che fanno», ha detto. «Conosco gente davvero, davvero in gamba che lavora a profondità decisamente superiori a quella in cui si trova il pozzo (che è a un chilometro e mezzo circa sotto il livello del mare)» ha concluso, e pur riconoscendo che i suoi contatti nel settore non riguardano tecnici di perforazione petrolifera, ha affermato che molti sono abituati a lavorare con veicoli subacquei e sistemi elettronici di fibra ottica.

L’articolo continua sotto

E ora Hayward rischia di passare alla storia per le sue gaffe

LONDRA – «Ma chi è questo signor Hayward, uno di quei Lord che vivono in un mondo tutto loro, un

Obama e l'arte di far festa anche in tempi difficili

Obama e l'arte di far festa anche in tempi difficili

Chissà se questa sera alla Casa Bianca il presidente americano Barack Obama e il suo ospite Paul

Il ceo di Bp ammette: «non eravamo pronti» (AP Photo)

Il numero uno di Bp ammette: «Non eravamo pronti a chiudere la falla nelle acque profonde»

Il numero uno della Bp, Tony Hayward, ha riconosciuto che la società petrolifera britannica «non

Tags Correlati: Allen Thad | American Broadcasting Companies | Avatar | Barack Obama | Bp | British Petroleum | Cnn | Golfo del Messico | James Cameron | Moody's | Onu | Robert Gibbs | Stati Uniti d'America | Tony Hayward | Tutela ambientale

 

Per fermare la marea nera ora la Bp punta sulle barriere di sabbia. Il colosso petrolifero ha annunciato che finanzierà interamente, con una spesa di 360 milioni di dollari (più di 290 milioni euro), la costruzione di sei isolotti artificiali che dovranno proteggere le coste della Louisiana.

Questo mentre la situazione finanziaria della società si fa sempre più difficile. Dopo Fitch anche Moody's ha tagliato il rating dell'azienda per i costi legati alla marea nera. L'agenzia ha abbassato il giudizio sul gigante petrolifero da Aa2 ad Aa3 mantenendo i rating sotto osservazione per un possibile ulteriore taglio. Ad avviso di Moody's, il versamento di petrolio dal giacimento Horizon «causerà costi legali e di bonifica significativi» che «peseranno in modo ingente sulla capacità di Bp di creare cash flow e ridurranno le sue capacità di focalizzarsi su altre questioni chiave del suo business».

Nel frattempo, nella forsennata ricerca di soluzioni per tappare la falla sul fondo dell'oceano, si sono fatte sempre più pressanti le voci del ricorso a un'esplosione nucleare sui fondali dell'oceano. Ipotesi che però è stata categoricamente esclusa da Thad Allen. «Credo che sia una ipotesi davvero marginale», ha detto Allen alla Abc, precisando che «nessuno me ne ha parlato seriamente» e che «credo che bisognerà avere tentato numerose soluzioni prima di prendere in considerazione qualcosa di questo tipo». Allen ha poi spiegato che una esplosione sotterranea potrebbe addirittura peggiorare le cose. «A mio avviso si tratterebbe di un rischio molto grande», ha chiosato l'Ammiraglio. L'ipotesi nucleare è stata suggerita sulla base di alcune esperienze fatte in Russia per interrompere delle fughe di gas. Anche il New York Times spiega però che l'Amministrazione Usa ha detto «assolutamente no» giudicandola «un'opzione totalmente folle» come ha indicato un responsabile di governo chiedendo l'anonimato.

Si tratterebbe di una scelta pericolosa anche dal punto di vista politico: gli Usa fanno parte del trattato di non proliferazione nucleare e stanno premendo per ottenere in questi giorni nuove sanzioni Onu contro l'Iran, un altro paese del Tnp, accusato di volersi dotare dell'atomica militare.

In serata, intanto, l'amministrazione Obama ha fatto sapere che invierà alla compagnia petrolifera britannica la prima fattura: 69 milioni di dollari per i costi finora sostenuti nel tentativo di ripulire i danni causati dalla marea nera. Il portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs ha detto che si tratta solo del primo conto che sarà inviato alla compagnia responsabile del disastro ecologico, il peggiore nella Storia degli Stati Uniti.

Shopping24

Da non perdere

L'esempio di Baffi e Sarcinelli in tempi «amari»

«Caro direttore, ho letto (casualmente di fila) i suoi ultimi tre memorandum domenicali. Da

L'Europa federale conviene a tutti

Ho partecipato la scorsa settimana a Parigi a un incontro italo francese, dedicato al futuro

Non si può privatizzare la certezza del diritto

In questa stagione elettorale, insieme ad un notevole degrado, non solo lessicale, ma anche di

Le sette criticità per l'economia Usa

Quale futuro si prospetta per l'economia degli Stati Uniti e per quella globale, inevitabilmente

Sull'Ilva non c'è più tempo da perdere

La tensione intorno al caso dell'Ilva non si placa. Anzi, ogni giorno che passa – nonostante i

Casa, la banca non ti dà il mutuo? Allora meglio un affitto con riscatto. Come funziona

Il mercato dei mutui in Italia resta al palo. Nell'ultimo mese la domanda di prestiti ipotecari è


Jeff Bezos primo nella classifica di Fortune «businessperson of the year»

Dai libri alla nuvola informatica: Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon,

Iron Dome, come funziona il sistema antimissile israeliano che sta salvando Tel Aviv

Gli sporadici lanci di razzi iraniani Fajr-5 contro Gerusalemme e Tel Aviv costituiscono una

Dagli Assiri all'asteroide gigante del 21/12/2012, storia di tutte le bufale sulla fine del mondo

Fine Del Mondo, Armageddon, end of the World, Apocalypse? Sembrerebbe a prima vista roba da