Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 10 giugno 2010 alle ore 18:12.
«Chiediamo insistentemente perdono a Dio ed alle persone coinvolte» negli abusi commessi da sacerdoti e religiosi sui minori, «mentre intendiamo promettere di voler fare tutto il possibile affinché un tale abuso non possa succedere mai più»: lo ha detto Papa Benedetto XVI nel corso della messa di chiusura dell'anno sacerdotale. Il Pontefice ha voluto pubblicamente «promettere che nell'ammissione al ministero sacerdotale e nella formazione durante il cammino di preparazione ad esso faremo tutto ciò che possiamo per vagliare l'autenticità della vocazione e che vogliamo ancora di più accompagnare i sacerdoti nel loro cammino, affinché il Signore li protegga e li custodisca in situazioni penose e nei pericoli della vita». Papa Ratzinger ha proseguito dicendo che, come il pastore, che «ha bisogno del bastone» per proteggere il suo gregge, e del «vincastro che dona sostegno ed aiuta ad attraversare passaggi difficili», anche la Chiesa «deve usare il bastone del pastore, il bastone col quale protegge la fede contro i falsificatori, contro gli orientamenti che sono, in realtà, disorientamenti».«Proprio l'uso del bastone - ha aggiunto - può essere un servizio di amore. Oggi vediamo che non si tratta di amore, quando si tollerano comportamenti indegni della vita sacerdotale», ha concluso alludendo alle coperture degli scandali di pedofilia.
L'anno dedicato ai sacerdoti, che segue a ruota quello dedicato dal Papa a San Paolo, era nato come occasione per riflettere sulla figura del prete in una società sempre più secolarizzata, soprattutto in Occidente, ma è diventato ben presto, invece, l'anno dello scandalo pedofilia nel clero, con uno stillicidio continuo di rivelazioni, accuse, articoli di stampa, inchieste, che hanno scosso violentemente la Chiesa dalla base fino al vertice supremo, lo stesso Sommo Pontefice. Mai come in questi mesi Papa Ratzinger sta insistendo sulla necessità di purificazione del clero, mettendo in guardia i religiosi dal rischio di abusi di potere e di carrierismo, collocando le deviazioni e le infedeltà dei sacerdoti coinvolti nel clima generale di smarrimento di punti di riferimento morali, di crisi di fede e relativismo etico. «Da molto tempo Ratzinger punta il dito contro la sporcizia dentro la Chiesa, lo ha fatto più volte in pubblico in autorevolissime sedi», precisa il vaticanista Sandro Magister, animatore del blog www.chiesa. «È sicuro che quando ha deciso di indire un anno dedicato alla figura del prete, il Papa avesse ben presente una serie di situazioni difficili riguardo ai sacerdoti e che volesse in questa maniera proporre un momento importante di riflessione e di rigenerazione della vita del clero cattolico, attraverso anche la proposta di una figura di prete modello come il Santo Curato d'Ars», continua Magister.