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Questo articolo è stato pubblicato il 18 giugno 2010 alle ore 08:00.
Da troppo tempo i mercati tengono l'Europa sulla corda. Le incursioni speculative contro gli anelli deboli dell'area euro colpiscono a ripetizione. Negli ultimi giorni nel mirino ci sono la Spagna e le sue banche. E così ieri i 27 leader dell'Unione, riuniti al vertice di Bruxelles, hanno deciso di rispondere con un segnale forte e concreto.
Entro la seconda metà di luglio saranno pubblicati gli stress test condotti sulle 25 maggiori banche europee: saranno pubblicati tutti, banca per banca. Fine della confidenzialità di questi esercizi, dunque. La trasparenza oggi viene ritenuta decisiva per recuperare la fiducia dei mercati e sbloccare il flusso dei prestiti interbancari che continua a mostrarsi troppo esiguo. E anche il sistema bancario italiano, ha commentato il governatore di Bankitalia, Mario Draghi, «ha tutto da guadagnare» dalla pubblicazione.
«Nella situazione attuale è importante offrire ai mercati piena trasparenza sullo stato delle nostre banche» ha dichiarato ieri, al termine del vertice europeo, il cancelliere tedesco Angela Merkel. La Germania finora era stato il paese più riluttante a svelare il reale stato di solidità e di esposizione al rischio dei rispettivi istituti di credito. Ha cambiato idea dopo che Francia e Spagna non hanno risparmiato sforzi per convincerla e l'America di Barack Obama ha moltiplicato le pressioni.
«La pubblicazione dei dati servirà a dissolvere il clima di sospetto» ha affermato Josè Barroso, il presidente della Commissione Ue. «Sono soddisfatto perché sono convinto che questa sia una misura appropriata» ha commentato Jean-Claude Trichet, il presidente della Banca centrale europea. Il più entusiasta della decisione adottata ieri è stato comunque José Luis Zapatero. Anche perché, secondo i dati ancora riservati sull'esito degli stress test condotti finora, le banche spagnole, a cominciare da Santander e Bilbao, risulterebbero in testa alla classifica per buona salute.
«La pubblicazione dei risultati ottenuti con queste prove è il modo migliore per fugare le voci sulla solidità delle banche spagnole e non» ha detto il premier di Madrid sottolineando che «niente è meglio della trasparenza per provare la solvibilità delle banche». Che potrebbero presto, magari già a partire dal 2012 ha detto ieri la Merkel, ritrovarsi però a fare i conti anche con possibili nuove tasse in arrivo a livello globale o, più probabilmente, a livello europeo o solo nazionale.