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Questo articolo è stato pubblicato il 17 giugno 2010 alle ore 18:56.
Il sistema economico italiano è nel suo complesso «molto sostenibile». A dirlo è il ministro dell'Economia Giulio Tremonti parlando degli esiti del vertice europeo, a margine della conferenza internazionale sugli investimenti a lungo termine organizzata dalla cassa depositi e prestiti. «Abbiamo ereditato un grande debito - ha detto Tremonti - ma guardando avanti la dinamica è più lenta rispetto ad altri Paesi». L'Italia poi ha «la grande ricchezza» dei risparmi delle famiglie, «il poco debito delle imprese e un sistema pensionistico molto stabile. Nell'insieme abbiamo un sistema molto sostenibile. Se fosse stato diverso saremmo stati penalizzati».
Il ministro dell'Economia ha sottolineato che sul debito pubblico c'è stato «un grande riconoscimento per Berlusconi e il governo italiano» e che il consiglio europeo considera il debito pubblico ma anche «le sue dinamiche e la sua complessiva sostenibilità». Grazie al contributo di Berlusconi, il vertice europeo si è chiuso molto bene con un risultato importante. Siamo in pista e abbiamo il biglietto che ci compete», ha concluso Tremonti.
«Per anni ho sentito parlare solo di debito pubblico: la crisi però é arrivata non dal debito pubblico, ma dal debito privato», ha sottolineato Tremonti. «La crisi - ha aggiunto Tremonti - ci ha insegnato che le banche possono essere più pericolose dei governi e che non bisogna guardare al debito pubblico come a una monade. Bisogna guardare l'aggregato: i debiti privati, le pensioni, il grado di competitività di un Paese e molti altri fattori. Dopo la crisi non conta più solo il debito pubblico».
Tremonti ha ribadito con una battuta la necessità di arrivare a un nuovo set di regole globali capaci di prevenire future crisi finanziarie.«Ho letto un articolo di Delors che dice che é finita l'epoca dei pompieri e che é iniziato il tempo degli architetti. Io spero che sia finita l'epoca dei pompieri e iniziata quella degli architetti».