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Questo articolo è stato pubblicato il 21 giugno 2010 alle ore 18:39.
«La Padania non esiste e non è mai esistita, è una felice invenzione di tipo propagandistico. Il compito della politica, di una cultura politica che sia cosciente della storia italiana è di contrastare in modo molto netto queste invenzioni». È quanto afferma il presidente della Camera, Gianfranco Fini, che oggi, intervenendo a un convegno su patriottismo repubblicano e unità nazionale, lancia un forte monito contro il Carroccio all'indomani del raduno dei leghisti a Pontida. Per la terza carica dello Stato «serve un'azione pedagogica e culturale che riaffermi il senso della coesione nazionale».
La disamina della terza carica dello Stato è lunga e articolata. Secondo il presidente della Camera, «il rischio per il senso di italianità è forse quando non si contrastano le goliardate, ma è anche più forte se si finisce con il derubricare l'italianità in una sorta di operazione museale volta a relegarla ad una specie di storia del passato». E allora, è il ragionamento di Fini, «non basta contrastare la sortita propagandistica, ma occorre anche essere capaci oggi di far capire che essere italiani significa riconoscersi in alcuni valori non trattabili che sono alla base di un'identità di un popolo».
Poi Fini esprime un timore profondo. «Quello che deve preoccupare - dice - é che il senso dell'appartenenza alla comunità nazionale é molto più flebile di quanto dovrebbe essere». Sul banco degli imputati le «provocazioni di qualche amico della Lega». «Io - aggiunge - non temo per l'unità nazionale, ma per la coesione nazionale. Temo l'affievolirsi delle ragioni dello stare insieme; temo il modo surrettizio ma molto abile con cui si sono radicate nell'immaginario delle identità inesistenti».
Quindi il presidente della Camera torna sul tema del federalismo per ribadire alcuni paletti. «Oggi ne discutiamo a lungo ed è giusto discutere del federalismo e del federalismo fiscale", ma dimentichiamo che il Titolo V è stato modificato in modo raffazzonato» ed è quindi necessario intervenire in modo da «stabilire con chiarezza di chi sono le competenze e togliere quelle condivise»