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Questo articolo è stato pubblicato il 24 giugno 2010 alle ore 08:35.
NEW YORK – «Nessun individuo è più importante della guerra... o delle nostre istituzioni». Dovendo scegliere tra la prova di forza e il gesto magnanimo, Barack Obama ha preferito la forza. Ha licenziato ieri dopo un breve incontro di 20 minuti il generale Stanley McChrystal, il capo delle operazioni in Afghanistan. Aveva irriso e offeso in un'intervista alcuni dei più importanti membri che formano la squadra che combatte la guerra Afgana contro i talebani e al Qaeda.
Il presidente americano, improvvisamente al centro di una delle più drammatiche crisi militari da quando è entrato alla Casa Bianca, ha già annunciato il sostituto, il generale David Petraeus, uno dei militari più collaudati delle forze armate americane, l'ex capo delle operazioni in Irak, attualmente responsabile del comando centrale, che dalla Florida gestisce tutte le operazioni militari in Asia e Medio Oriente. «Voglio che sia chiaro – ha detto Obama durante il breve annuncio dalla Casa Bianca, al fianco del vicepresidente Joe Biden – si tratta di un cambiamento di personale, non di politica…chiedo al Senato di approvare al più presto la nomina del Generale Petraeus».
Emergono intanto i retroscena. Obama aveva già deciso la notte prima di licenziare McChrystal e di sostituirlo con Petraeus. Al Pentagono nessuno si è sentito si contestare la decisione del Presidente, anche se per ora manca una decisione importante, il nome di chi farà da supervisore sull'Irak. Resta il fatto che McChrystal, nelle parole dell'ex generale Wesley Clark, «è un uomo distrutto con la vita rovinata». Già questa ieri mattina dicono fonti era stato isolato e sembra che non abbia neppure partecipato a certi incontri chiarificatori.
Il presidente perennemente ambiguo e indeciso ha dunque scelto con rapidità e chiarezza incontestabili. Ha voluto dare un segnale chiaro sul prevalere delle autorità civili, delle regole e delle istituzioni democratiche sulla sfida, per quanto goliardica, di un uomo singolo che sceglie con leggerezza di provocare i suoi superiori.
Obama si è presentato alla stampa nel Giardino delle rose alla Casa Bianca poco dopo le 13.30 ora americana. Poco prima si era visto a quattr'occhi con McChrystal. Ma poi il generale è stato escluso dall'incontro dei capi di stato maggiore. Un segnale che indicava già l'orientamento del presidente. Il segreto sulla sua decisione era stato gelosamente custodito fino all'ultimo minuto: «Oggi ho accettato le dimissioni del generale McChrystal, l'ho fatto con difficoltà, ma con la certezza che è la decisione migliore per la guerra in Afghanistan, per i militari per i nostro paese. Ho anche nominato il generale Petraeus per sostituirlo, so che farà del suo meglio», ha detto Obama parlando dal Giardino delle rose alla Casa Bianca in un discorso drammatico, in cui ha affrontato anche le difficoltà della guerra riaffermando l'obiettivo di sconfiggere al Qaeda e i Talebani e di mantenere la missione invariata.