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Questo articolo è stato pubblicato il 29 giugno 2010 alle ore 08:04.
Niente immunità per il Vaticano nelle cause contro i preti pedofili: la Corte suprema degli Stati Uniti, un tribunale con una schiacciante maggioranza di giudici cattolici, si è rifiutata di prendere in considerazione un appello del Vaticano e ha spianato la strada a una serie di processi in cui la Santa Sede sarà chiamata a rispondere del reato di cospirazione e complotto.
«Sono estasiato, finalmente giustizia sarà fatta», ha detto ieri l'avvocato Jeff Anderson, il legale che 27 anni fa ha portato in tribunale il primo caso di pedofilia contro un prete cattolico e ha spianato la strada alla valanga di cause contro la Chiesa negli Stati Uniti. «Il muro dell'immunità eretto dal Vaticano è crollato ieri come il muro di Berlino. Voglio chiamare a testimoniare i cardinali Sodano e Bertone, voglio una deposizione scritta di papa Benedetto XVI».
Il caso portato di fronte alla Corte Suprema riguarda la causa mossa da un anonimo cittadino della città di Portland, in Oregon, contro il Vaticano per avere ordinato il trasferimento del sacerdote Andrew Ronan da una diocesi all'altra, pur essendo a conoscenza degli abusi sessuali da lui perpetrati nei confronti di numerosi bambini dell'arcidiocesi di Armagh in Irlanda negli anni 50. Ronan fu trasferito dalla Santa Sede, con l'approvazione dell'allora prefetto della Congregazione per la dottrina della fede Joseph Ratzinger, prima al liceo maschile St Philip High School di Chicago e poi alla parrocchia St Albert di Portland. Ronan stesso aveva confessato la propria colpevolezza prima di morire nel 1982.
Il Vaticano aveva tentato di bloccare l'iter processuale invocando l'immunità riservata ai governi stranieri in base alla legge Foreign Sovereignity Immunities Act del 1976. Ma la legge prevede eccezioni, e una corte d'appello aveva sostenuto che il sacerdote Ronan doveva considerarsi a tutti gli effetti un dipendente del Vaticano e quindi soggetto alla legge dell'Oregon senza immunità. Decidendo di non prendere in esame il caso, la Corte Suprema ha implicitamente confermato la sentenza in appello.
«Il potere dei tribunali - ha detto l'avvocato Anderson, che rappresenta l'anonimo cittadino di Portland - è quello di portare alla luce attività criminali. E il Vaticano si è macchiato per decenni del reato di negligenza criminale, continuando a nascondere ai fedeli le attività di sacerdoti, permettendo così che continuassero ad arrecare indescrivibili danni ai bambini di tutto il mondo».