Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 07 luglio 2010 alle ore 16:45.
«Ero e resto convinto che si tratti di una legge sacrosanta che ricalca un altro disegno di legge approvato con una maggioranza bulgara nel 2007 quando al governo c'era la sinistra». Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è tornato a difendere il ddl intercettazioni, in un'intervista a Studio Aperto.
Mercoledì il Pdl ha aperto a possibili emendamenti al ddl intercettazioni, ma puntando a chiudere la partita prima della pausa estiva. A sintetizzare la linea della maggioranza è stato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, al termine del vertice convocato a Palazzo Grazioli tra lo stato maggiore del Pdl dal premier Silvio Berlusconi. Che martedì sera aveva riunito gli ex forzisti per lanciare uno stop alle correnti e alle fondazioni nate nel Pdl. «Stiamo guardando il calendario - ha detto il titolare della Farnesina -. Dipende dal calendario ma per me è possibile approvare il ddl sulle intercettazioni prima della pausa estiva».
Sulle intercettazioni il Pdl sta giocando una doppia partita, con il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ma anche con la minoranza interna che fa capo a Gianfranco Fini. E che sta preparando un pacchetto di emendamenti da presentare in commissione Giustizia a firma probabilmente della stessa presidente, Giulia Bongiorno. Sul fronte della maggioranza, è il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, che sta lavorando a emendare la legge, come confermato da Frattini. «Il guardasigilli sta riflettendo sugli emendamenti. Il testo non è una Bibbia, non è intoccabile. Terremo conto delle perplessità del Quirinale», chiarisce ancora il ministro. Che comunque conferma la possibilità di arrivare al varo del ddl «lavorando fino al 5 agosto. È inutile - osserva lasciare appena una cosa così per tanto tempo».
Frattini ha poi fatto un accenno all'appuntamento mattutino ospitato dal Quirinale, dove Giorgio Napolitano ha riunito il Consiglio supremo di difesa, cui ha partecipato anche il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. I due si sono intrattenuti per una decina di minuti. «Ero presente al Quirinale dove c'è stata una grande simpatia di atteggiamenti, ma non c'è stato un momento di solitudine fra i due», ha commentato il ministro degli Esteri. Al termine dell'incontro anche il premier aveva commentato rapidamente il confronto limitandosi a un lapidario «è andato benissimo».