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Questo articolo è stato pubblicato il 12 luglio 2010 alle ore 16:36.
Berlusconiani e finiani di nuovo ai ferri corti dopo gli ultimi sviluppi dell'inchiesta sull'eolico che vedono indagato per associazione segreta il coordinatore del Pdl, Denis Verdini e, a Roma, anche il senatore Dell'Utri con il sottosegretario all'economia Nicola Cosentino. Ad accendere lo scontro è stata la presa di posizione di Fabrizio Cicchitto e Sandro Bondi che hanno lanciato un duro attacco a Italo Bocchino. Dopo che quest'ultimo aveva parlato di verbali di intercettazioni riguardanti Denis Verdini pronti per essere pubblicati dai giornali. «Le sue dichiarazioni sono state gravi in maniera inaudita, Bocchino chiarisca come è giunto in possesso di tali verbali».
La replica del vicecapogruppo del Pdl arriva a stretto giro. «Gli amici Bondi e Cicchitto possono star tranquilli che non c'è alcun complottoin giro né misteri. Quando ho parlato
di atti che a mio giudizio porranno un problema di opportunità politica a Berlusconi sul caso Verdini, mi riferivo semplicemente all'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Carboni e soci, documento in possesso di tutte le redazioni dei giornali». Poi il vicecapogruppo snocciola alcuni dettagli dell'ordinanza dei magistrati. «A pagina 50 si parla di un'informativa dei carabinieri di duemila pagine con allegate altre 4mila pagine di atti e documenti, gran parte intercettazioni. Sempre a pagina 50 - continua - c'è scritto che il pm allo stato ha formalizzato richieste solo per il reato associativo e non per i delitti-fine quali corruzione, abuso d'ufficio e altro, chiarendo a pagina 4 di aver utilizzato soltanto le telefonate con parlamentari necessarie a sostenere la misura nei confronti degli altri indagati».
Altro fronte caldo per il Pdl, quello campano con il falso dossier sul governatore Stefano Caldoro.Chi lo ha avvicinato nelle ultime ore lo descrive «molto preoccupato» per una vicenda che lui stesso non esita a definire «inquientate». Ora, però, Caldoro resta in attesa di una presa di posizione ufficiale del Pdl, a cominciare dal coordinamento campano. Che, dicono voci di corridoio, potrebbe arrivare nelle prossime ore. «Il Pdl - è il ragionamento che filtra dal suo entourage - deve affermare chiaramente che il governatore ha fatto bene ad accettare le dimissioni di Ernesto Sica».