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Questo articolo è stato pubblicato il 28 luglio 2010 alle ore 18:36.
I resti dei due militari italiani, Mauro Gigli e Pierdavide De Cillis, uccisi mercoledì in Afghanistan dallo scoppio improvviso di un rudimentale ordigno (ied) saranno trasferiti nelle prossime ore direttamente in Italia da Herat, sede del Comando regionale occidentale (RC-W) sotto responsabilità italiana. Sono morti durante l'operazione di disinnesco di un ordigno artigianale nel villaggio di Injil, a 8 chilometri a sud di Herat. Sono il primo maresciallo Mauro Gigli (nato il 3 aprile 1969 a Sassari ed effettivo al 32esimeo Reggimento Genio di Torino) e il caporalmaggiore capo Pierdavide De Cillis, nato il 25 febbraio 1977 a Bisceglie (Bari) e appartenente al 21esimo Reggimento Genio di stanza a Caserta.
Entrambi facevano parte della Task Force Genio, inquadrata nel contingente italiano in Afghanistan e avevano al loro attivo numerose missioni all'estero durante le quali avevano effettuato un elevato numero di interventi di disinnesco di ordigni esplosivi. Nell'ambito dell'operazione di ieri, i due genieri erano inquadrati in un dispositivo composto da 36 militari su otto veicoli blindati lince, uno dei quali in versione ambulanza.
Gigli doveva tornare la prossima settimana a casa, in licenza. Lo ha detto la vedova del militare del genio della Brigata Taurinense che ha ricevuto la notizia della morte del marito nella loro casa di Villar Perosa. A comunicargliela il comandante della Brigata Taurinense, generale Francesco Figliuolo, che ha raggiunto la casa in Borgata Droglia, con il comandante del reggimento genio, colonnello Bonanno, con il cappellano militare don Pasquale Moscarelli e con altri ufficiali, tra cui un tenente colonnello medico.
La donna si è mostrata molto forte, ma poi la disperazione ha preso il sopravvento: «Non è vero. Non ci credo. Non è lui» ha detto più volte tra le lacrime. Gigli lascia due figli, Gianmauro, di 19 anni, ed uno di appena sette anni: quest'ultimo non sa ancora della morte del padre ed è stato portato subito in una vicina casa di conoscenti. «Papà lo abbiamo sentito ieri», ha detto commosso il figlio più grande.
De Cillis è il secondo militare italiano di Bisceglie morto in Afghanistan. Il 27 aprile 2006, nell'attentato a Nassiriya, morì infatti il maresciallo capo dei carabinieri Carlo De Trizio, anche lui nato nella cittadina dell'hinterland barese.