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Questo articolo è stato pubblicato il 29 luglio 2010 alle ore 13:30.
PARIGI – Quando la bufera era scoppiata, sulla scia delle registrazioni clandestine realizzate dal maggiordomo (ormai ex) di Liliane Bettencourt, la donna più ricca di Francia, Eric Woerth, ministro del Lavoro, chiamato in causa a più riprese da quelle rivelazioni, si era detto «impaziente di potermi spiegare». Ebbene, oggi ne ha avuto ampiamente la possibilità. È stato interrogato per più di sette ore nella sede del suo dicastero da un gruppo di poliziotti, che stanno indagando sull'affaire.
«Se l'interrogatorio è durato così tanto – ha sottolineato Jean-Yves Leborgne, avvocato di Woerth – è perché il ministro ha voluto fornire agli inquirenti tutte le informazioni necessarie». Su Woerth pesano sospetti di compromettenti conflitti d'interesse. Quando era responsabile del Bilancio (e la guerra ai paradisi fiscali era la sua fissazione), avrebbe insistito perché la moglie, Florence Woerth, venisse assunta dalla società che gestisce il patrimonio dell'anziana miliardaria. E soprattutto avrebbe chiuso un occhio sulle frodi fiscali commesse. Ancora oggi la Bettencourt detiene illegalmente ingenti capitali in conti svizzeri ed è proprietaria di un'isola delle Seychelles, di cui finora si dichiarava affittuaria.
«In nessun momento Eric Woerth ha fatto pressione per l'assunzione della moglie», ha dichiarato il suo avvocato dopo l'interrogatorio, terminato poco dopo le 16. Nei giorni scorsi, però, lo stesso Patrice de Maistre, alla guida di Clymène, la società che aministra il patrimonio della Bettencourt (che a sua volta controlla il gruppo di cosmetici L'Oréal), aveva dichiarato che nel dicembre 2007 il ministro gli aveva «sottoposto l'idea» di incontrare la moglie «per fare il punto sulla sua carriera». Subito dopo Florence Woerth era diventata dipendente di Clymène. Ma ancora più spinose sono altre questioni sulle quali Woerth ha dovuto rispondere alle domande della polizia: le accuse di finanziamenti occulti all'Ump, il suo partito e lo stesso di Nicolas Sarkozy, effettuati dalla Bettencourt. Bisogna tenere conto che fino a pochi giorni fa (e anche quando era ministro del Bilancio) proprio Woerth era tesoriere del'Ump e lo è stato pure della campagna vittoriosa condotta da Sarkozy alle ultime presidenziali. Ma secondo Leborgne «questi finanziamenti sono stati resi disponibili nel rispetto della legge».