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Questo articolo è stato pubblicato il 02 agosto 2010 alle ore 08:02.
Prima mossa: consegnare la documentazione in comune. Seconda mossa: avviare i lavori. Tutto nello stesso giorno. Lo schema della Scia – la segnalazione certificata di inizio attività introdotta dalla manovra finanziaria – promette un'accelerazione per tutte quelle opere edilizie che oggi, con la Dia, devono aspettare 30 giorni prima di poter essere iniziate. Sulla semplificazione, però, pendono diverse incertezze, che potrebbero rendere molto accidentata l'applicazione delle nuove regole.
Il passaggio dalla Dia alla Scia è una questione di tempi e sanzioni. Con la Scia il cantiere può partire subito dopo il deposito della segnalazione. Gli uffici comunali, però, hanno 60 giorni per fare i controlli ed eventualmente bloccare i lavori, ordinando la demolizione delle opere fuori legge e non sanabili. Inoltre, chi ha dichiarato il falso – perché, ad esempio, aveva già esaurito la volumetria edificabile – rischia la reclusione da uno a tre anni. Passati i 60 giorni, però, i margini d'intervento del comune si restringono notevolmente.
La Scia sostituisce la Dia nelle norme nazionali e in quelle regionali. Quindi, non riguarda l'attività edilizia libera, che continuerà a seguire l'iter leggero tracciato dal Dl 40/2010: semplice comunicazione con relazione tecnica e lavori subito al via.
Per il resto, la lista degli interventi ai quali può essere applicata la Scia non è uguale dappertutto: tendenzialmente, dove la regione ha previsto un ricorso ampio alla Dia, la possibilità di usare la Scia sarà maggiore. Il tutto escludendo comunque i beni sottoposti a vincolo ambientale, culturale o paesaggistico, per i quali la nuova disciplina non vale.
Queste, almeno, sono le intenzioni di coloro che la norma l'hanno scritta e l'hanno votata. erché tra gli interpreti, fin da subito, è affiorata più di un'incertezza. Qualcuno, addirittura, ha messo in dubbio la possibilità di applicare la Scia all'edilizia. La norma – s'è detto – riguarda solo chi intende aprire un'impresa. E anche il servizio studi della Camera ha sottolineato che «andrebbe chiarito» se la Scia «valga anche per le discipline speciali», come appunto quella edilizia.