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Questo articolo è stato pubblicato il 02 agosto 2010 alle ore 13:34.
Il «Movimento 5 Stelle si presenterà alle elezioni politiche, che siano ora o nel 2013, e alle elezioni comunali del 2011 che riguardano molti capoluoghi di provincia come Milano, Torino, Bologna e Genova». Lo annuncia direttamente Beppe Grillo, dal suo blog.
Il comico genovese posta un «comunicato politico» nel quale afferma: «È fuor di dubbio che si stia andando a rotta di collo verso il precipizio - dice commentando l'attuale situazione - ci rimane da sapere quante ossa ci spaccheremo quando arriveremo al suolo. Andare ora alle elezioni è pura follia, chi le vuole non ha chiaro tre cose: la prima è che il Paese è in pre default e non può permettersi un periodo di stallo elettorale di sei mesi senza saltare per aria, la seconda è che l'attuale legge elettorale è una presa per il culo del cittadino (su cui tutti i partiti si guardano bene di intervenire): non consente il voto diretto al candidato e i parlamentari sarebbero eletti ancora una volta dai capi partito a loro totale discrezione, la terza è che Berlusconi vincerebbe di nuovo grazie al controllo totale delle televisioni e all'evanescenza dell'opposizione del Pdmenoelle.
«Le elezioni anticipate - prosegue Grillo - sono un cupio dissolvi che porterebbe fieno a qualche partito minore e precipiterebbe l'Italia nel caos. Una soluzione per guadare la melma in cui siamo immersi è un governo tecnico di durata sufficiente per mettere (per quanto si può) sotto controllo il debito pubblico che sta esplodendo nel silenzio generale, per ridare la scelta del candidato agli elettori, per eliminare i rimborsi elettorali ai partiti (nel rispetto del referendum) e per fare una legge sul conflitto di interessi che elimini alla radice il problema Berlusconi».
«È possibile? - si chiede il comico genovese - Sembra semplice a dirlo e lo sarebbe anche a farlo se non avessimo un Parlamento di irresponsabili, di leccapiedi e di arrivisti. L'economia in autunno darà la scossa al Sistema, non certo il sodale Fini che ha sostenuto per quindici anni lo psiconano e ora si atteggia a extravergine».
Da qui la conclusione: «Comunque finisca, questi partiti, queste facce, appartengono all'album dei ricordi, gli unici a non saperlo sono loro e i giornalisti». E il lancio alle elezioni del movimento nato dal "Vaffaday" (la manifestazione di piazza promossa da Beppe Grillo nel 2007 ndr.). Con una precisazione («La scelta dei candidati sarà fatta on line attraverso il portale dagli iscritti») e una postilla (il portale «sta arrivando... abbiate pazienza»).