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Questo articolo è stato pubblicato il 04 agosto 2010 alle ore 18:12.
Alla fine l'aula ha respinto la mozione di sfiducia al sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo, presentata da Pd e Idv. Ma dopo un pomeriggio di forti tensioni alla Camera, culminate in una rissa verbale. Pdl e Lega hanno votato contro, Udc, Fli (i finiani) e Api si sono astenuti, Pd e Idv hanno votato a favore. I sì sono stati 229, i no 299 e 75 gli astenuti. Anche la deputata del Pdl, Chiara Moroni, si è astenuta e, a quanto si apprende, sarebbe pronta a passare nelle file di Futuro e libertà.
«Questo è il segnale che resistiamo». Umberto Bossi ha allontanato, dopo il no alla sfiducia a Caliendo, le ipotesi di elezioni anticipate. È possibile andare al voto ora? «Penso di no», ha detto il leader della Lega. Bossi in ogni caso ha bocciato sia l'eventualità di governi di transizione sia la possibilità di uno spazio per il terzo polo. «Se cade il governo noi andiamo ad elezioni con Berlusconi. La Lega non solo vince, anzi stravince».
Tuttavia per la prima volta, da inizio legislatura, il governo non ha più la certezza della maggioranza assoluta di 316 deputati. I voti contrari alla mozione infatti sono stati soltanto 299 cui vanno sommati quelli di tre deputati in missione (il repubblicano Francesco Nucara e i due Pdl Roberto Antonione e Gaetano Pecorella) che portano i numeri della maggioranza a 302.
Acque agitatissime, ovviamente, alla Camera per la votazione della mozione di sfiducia al sottosegretario Caliendo, con tanto di rissa durante l'intervento del leghista Marco Reguzzoni. Marco Martinelli del Pdl e Aldo Di Biagio del gruppo Futuro e libertà sono venuti alle mani nel retro dell'aula. Già prima Martinelli aveva lanciato la tessera che i deputati usano per votare in faccia a Di Biagio. Che ha reagito scagliandosi contro il pidiellino.
I due hanno lasciato l'emiciclo dalle porte secondarie per continuare la discussione fuori ma sono stati fermati dall'intervento dei commessi e del deputato finiano Enzo Raisi. Martinelli rientrato in Aula è stato richiamato dal presidente della Camera Gianfranco Fini ed ha reagito al richiamo lasciando l'Aula. Martinelli ha poi abbandonato l'aula urlando all'indirizzo degli ex colleghi: «merde, merde, sono delle merde...».