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Questo articolo è stato pubblicato il 09 agosto 2010 alle ore 13:34.
«Una mobilitazione permanente è necessaria per contrastare i disfattismi e i personalismi di chi antepone i propri particolari interessi al bene di tutti, al bene del Paese». Ilpremier Silvio Berlusconi esordisce così nella lettera inviata ai Club delle libertà in cui sprona gli iscritti alla rete di strutture creata da Mario Valducci a mobilitarsi per illustrare e pubblicizzare l'azione del governo. Nessun riferimento esplicito a Gianfranco Fini e neanche alla vicenda lanciata dal giornale di famiglia della casa di An a Montecarlo (sulla quale la Procura di Roma ha detto che non «c'è nessuna ragione per interrogare Fini»), ma è chiaro che dietro i «personalismi» citati dal presidente del Consiglio c'è la battaglia avviata dall'ex leader di An e dai suoi fedelissimi dentro il Pdl.
ll Cavaliere sceglie così una strategia, quella della politica porta-a-porta, molto simile al metodo usato dal presidente Usa Barack Obama durante la sua campagna elettorale. «Abbiamo agito bene, ma bisogna comunicarlo. Per questo motivo vi chiedo di essere il megafono dell'azione di Governo sul territorio. È necessario far conoscere questi provvedimenti a tutti gli italiani. Dovremmo riuscire a collocare in ogni piazza degli 8100 Comuni della nostra Italia un nostro banchetto, un nostro gazebo e nostri sostenitori che spieghino quanto il governo è riuscito a realizzare in due anni di appassionato lavoro». Dunque gli iscritti dei club dovranno partecipare, aggiunge Berlusconi, «a questa grande opera di diffusione attraverso una capillare rete di militanti basata sulla suddivisione delle 60mila sezioni elettorali. Sarà il più grande porta a porta mai realizzato in Italia, ed è per questo che chiedo il contributo di tutti coloro che credono negli ideali di libertà».
Poi il presidente del Consiglio traccia un rapido bilancio dell'attività dell'esecutivo. «Siamo giunti alle meritate vacanze al termine di un anno difficile nel quale il governo ha affrontato con determinazione, con efficacia e con competenza le sfide per un'Italia più moderna e sicura. In questi ultimi dieci giorni, mentre altri producevano le solite chiacchiere, noi abbiamo approvato quattro importanti provvedimenti». L'excursus del premier comincia dalla manovra economica che, scrive Berlusconi, «mette in sicurezza i conti dello Stato e prevede decisive innovazioni sul campo della semplificazione legislativa». Quindi l'attenzione passa alla «fondamentale riforma dell'Università» che «rimette al centro il merito a discapito delle baronie», nonché al riassetto del codice della strada, «la più importante riforma - aggiunge ancora il Cavaliere - dai tempi della patente a punti, determinante per rendere le nostre strade più sicure e fermare quella mattanza che costa ogni anno quasi 5.000 vite umane».