Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 11 agosto 2010 alle ore 18:56.
«Mission accomplished», almeno sulla carta, per l'esercito afghano che ha raggiunto i 134 mila effettivi previsti dal piano di potenziamento varato due anni or sono con alcuni mesi di anticipo rispetto alla tabella di marcia. Il primo a complimentarsi con Kabul è stato il comandante dell'Isaf, generale David Petraeus, che si è congratulato con il ministero della Difesa afghano. «Meno di 6 mesi fa gli organici dell'Afghan National Army contavano su 107mila soldati, con l'obiettivo di raggiungere i 134mila entro ottobre. È davvero notevole che possiamo rallegrarci per aver raggiunto questo obiettivo già ora», ha dichiarato Petraeus.
Nella recente Conferenza di Kabul, il presidente afghano Hamid Karzai si è impegnato a fare tutto il possibile affinché all'orizzonte 2015 le forze militari e di polizia afghane siano in grado di curare la sicurezza su tutto il territorio nazionale Nek luglio scorso il generale Zahir Azimi, portavice del ministro della Difesa, aveva dichiarato che «si stanno adottando tutte le iniziative per garantire che le forze afghane potranno assumere le operazioni di sicurezza a Kabul e nelle altre 33 province prima dell'inizio del 2015».
Kabul prevede di portare il numero di militari a 240mila entro il 2014 che si aggiungeranno ai 160mila agenti che conterà la polizia afghana (oggi 100mila) per consentire agli alleati di mantenere in Afghanistan solo forze di sostegno e addestramento.
La rapidissima crescita numerica dell'ANA (i soldati afghani erano 70 mila nel 2008) oltre a rappresentare una sfida formidabile per la Nato Training Mission, che ne gestisce l'addestramento affidato a team di consiglieri militari e contractors, non sembra corrispondere però ad una migliorata capacità operativa degli afghani che solo in rari casi sostengono con successo scontri con i talebani senza il supporto delle truppe alleate. Anche i numeri dichiarati non sembrano del resto rispondere alla realtà dal momento che quasi tutti i reparti non hanno mai disponibili più del 60/70 per cento degli organici ufficialmente presenti a dimostrazione del diffuso assenteismo e del fatto che molti soldati esistono solo sulla carta per consentire di incassare stipendi di soldati inesistenti.