Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 21 agosto 2010 alle ore 13:41.
Qualcuno non ha mancato di fare delle ironie. «In assenza di proposte politiche, quelli del Pd venderanno padelle porta a porta», taglia corto Roberto Calderoli. Fatto sta che i democratici hanno deciso di rispondere con la stessa moneta alla mobilitazione lanciata qualche settimana fa da Silvio Berlusconi. E così il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, ha annunciato che «tra settembre e ottobre il partito organizzerà la più grande mobilitazione porta a porta mai promossa coinvolgendo gli oltre tre milioni di elettori delle primarie, tutti gli iscritti e le migliaia di amministratori locali».
Insomma, in vista di un possibile ritorno alle urne, Berlusconi e Bersani sembrano pronti a darsi battaglia davanti alla porta di casa degli italiani. Fatto, per la verità, non nuovo dalle parti del Cavaliere che è sempre stato molto avvezzo alla comunicazione vis-à-vis con l'elettore. Fin da quando, nel 2001, fece stampare un volume di 125 pagine a colori contenente la sua biografia e recapitato nelle cassette postali delle famiglie italiane. A cui, tre anni dopo, in occasione delle europee, il presidente del Consiglio avrebbe scritto una lettera per illustrare i risultati conseguiti dal governo. La stessa strategia usata anche nel 2006 quando il porta a porta del centro-destra raggiunse addirittura 25mila parrocci che si videro consegnare un opuscolo, firmato da Forza Italia, dal titolo "I frutti e l'albero".
Miracoli di una meticolosissima comunicazione politica. Che ora il Cavaliere e il segretario del Pd vogliono rimandare in campo. Allertando, il primo, la capillare rete dei club delle libertà di Mario Valducci. Mentre il secondo punta a coinvolgere gli elettori delle primarie. E chissà se Bersani chiederà la consulenza dei guru del presidente Usa, Barack Obama. Che, lo scorso anno, giunsero in Italia, chiamati dai democratici alla vigilia delle elezioni europee, per spiegare i segreti del "canvassing" obamiano: lo straordinario porta a porta che ha permesso al 44° presidente Usa di sbaragliare i suoi avversari.
Perché è evidente che il modello a cui tutti guardano, da destra e da sinistra, è quello che arriva da oltreoceano. Dove il "canvassing" non è limitarsi a infilare pubblicità nelle buche postali del potenziale elettore, ma un'operazione scientifica studiata fin nei minimi dettagli. Ne sanno qualcosa i volontari sguinzagliati da Obama nel 2008 per catturare gli elettori indecisi. Allora il candidato alla Casa Bianca organizzò negli Stati in bilico uffici elettorali contea per contea, villaggio per villaggio, per arrivare in tutti i quartieri. Come? Prima delle elezioni da Chicago lo staff di Obama inviò a ogni ufficio elettorale un dettagliatissimo kit con i temi da affrontare in ogni contea, il materiale informativo sui candidati, ma soprattutto un manuale di comportamento per introdurre se stessi agli elettori.