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Questo articolo è stato pubblicato il 21 agosto 2010 alle ore 14:14.
La centrale nucleare iraniana di Bushehr, che da oggi inizia ad accogliere barre di uranio russo (guarda il video), è figlia di un progetto nato quasi mezzo secolo fa. Dai primi disegni – più politici che tecnici, di una nazione ricca di petrolio alla ricerca non di energia elettrica, ma della bomba atomica – alla progettazione. Poi 35 anni di lavori iniziati, interrotti e infine ultimati, con il decisivo aiuto di Mosca.
Nel porto meridionale di Bushehr, il luogo dove sorge l'impianto, sono già pronte 82 tonnellate di combustibile nucleare, consegnate all'Iran proprio dalla Russia. I funzionari dell'Agenzia internazionale dell'energia atomica (Aiea) le hanno analizzate e stivate in un contenitore esterno in prossimità del reattore. In queste ore i tecnici iraniani stanno facendo saltare i primi sigilli. Il carburante verrà gradualmente versato nel reattore sotto la supervisione dell'Aiea e, secondo le previsioni, occorreranno due mesi prima che il reattore raggiunga il 50% della sua capacità. Serviranno invece almeno 7 mesi affinché la centrale e il suo reattore da 1.000 megawatts siano collegati alla rete nazionale elettrica iraniana. L'obiettivo annunciato da Teheran è quello di produrre elettricità sufficiente per rispondere alla crescente domanda nazionale di energia. Con l'ambizione di costruire impianti sufficiente a generare 20.000 megawatt entro 20 anni.
La centrale inaugurata oggi ha una storia complessa. L'impianto fu iniziato nel 1970 dalla tedesca Siemens e fermato a causa della rivoluzione islamica del 1979 e delle sanzioni introdotte l'anno dopo dagli Stati Uniti. Lo sviluppo fu ripreso in pieno nel 1995 dal governo russo, ma rallentato a più riprese dagli ostacoli americani. E oggi più che mai la Russia è nel mirino degli Usa, che accusa Mosca di alimentare le speranze iraniane per la realizzazione della bomba atomica. Accuse respinte al mittente richiamando l'attenzione sui termini dell'accordo: la collaborazione prevede che la Russia ritirerà dall'Iran il combustibile nucleare esaurito – per poi riutilizzarlo al fine di produrre plutonio per uso militare. Questo, assicura Mosca, garantisce che la collaborazione atomica tra Russia e Iran non favorirà alcun tentativo iraniano di costruire la bomba atomica.