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Questo articolo è stato pubblicato il 02 settembre 2010 alle ore 14:04.
Mariastella Gelmini ha scelto Palazzo Chigi per rispondere ai precari. «Capisco la situazione, per molti versi dolorosa, ma nessun Governo riuscirà mai ad assumere 230mila precari». Il ministro ha confermato poi la linea del rigore. Da quest'anno, ha annunciato, «non si potranno superare i 50 giorni d'assenza. Pena: la bocciatura». In una conferenza stampa fiume, la titolare di viale Trastevere ha fatto il punto sulle novità in arrivo con il nuovo anno scolastico, che vedrà in particolare l'avvio, nelle prime classi, della riforma delle superiori.
Positive, secondo il ministero, le reazioni di famiglie e genitori: le iscrizioni al settore tecnico-scientifico (che nel 2009 ha segnato un gap di profili professionali richiesti dalle imprese di ben 50.726 diplomati) sono cresciute dell'1,7 per cento. Quelle per il liceo delle scienze umane con opzione economica, dell'1,6%, quelle per il linguistico, dell'1,3 per cento.
Nasce anche una nuova filiera non universitaria che «dura 2 anni e vede università, scuole e aziende protagoniste della formazione». Si tratta degli istituti tecnici superiori post-secondaria: quest'anno ce ne saranno 20 e serviranno per formare figure professionali richieste dal mondo del lavoro. E che, ha sottolineato il ministro Gelmini, andranno a sostituire i corsi di laurea triennali «che si sono rivelati poco utili per favorire l'occupazione». Grazie ad accordi ad hoc con i conservatori e gli enti locali sono 1.200 gli studenti iscritti ai 37 licei musicali attivati (5 coreutici), che una volta conseguito il diploma, ha assicurato Gelmini, potranno anche iscriversi all'università. Il ministro si è poi dichiarata contraria all'eliminazione dei test a medicina, anche se, ha ammesso, serve ricalibrarne le domande, che devono premiare di più il merito. Frenata anche sulla possibilità di valutare il voto di maturità: «purtroppo, non è ancora oggettivo, viste le profonde differenze che ogni anno si registrano tra Nord e Sud».
In aumento anche il tempo pieno nella scuola primaria, che per il biennio 2009-2011 è cresciuto del 3,05 per cento. Nel prossimo anno scolastico le classi a tempo pieno, grazie a maestro unico ed eliminazione delle compresenze, passeranno da 36.493 a 37.275 e aumenteranno così di 782 unità. Ogni anno vengono soddisfatte il 29% di richieste: una media, ha puntualizzato Gelmini, in crescita negli ultimi anni. Sono aumentati pure gli insegnanti di sostegno: nel 2010-2011, saranno 93.100, 2.700 in più rispetto allo scorso anno.