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Questo articolo è stato pubblicato il 03 settembre 2010 alle ore 19:44.
Il Terzo polo? Difficile che nasca, ma se nascerà, ben venga, il Pd sarà pronto a dialogare e nel caso adallearsi . Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ospite della festa dell'Api, a Labro (Rieti). «Ciascuno deve fare le sue scelte, ma in Italia - ha detto Bersani - ormai siamo molto legati a un sistema bipolare. Noi siamo stati solo transitoriamente nella Prima Repubblica, solo perché c'era il muro di Berlino, altrimenti noi siamo ancora quelli di Guelfi e Ghibellini. Anche i miei che si preoccupano tanto delle sfumature dei sistemi elettorali devono convincersi di questo punto: il bipolarismo è intrinseco, anche se ha bisogno di flessibilità, perché senza flessibilità viene ricondotto al plebiscitario».
Insomma, per Bersani, «formule con un nome, un cognome e un "ghe pensi mi", proposte da un lato o dall'altro, non vanno bene, ci hanno portato per strade sbagliate». Per il numero uno del Pd «riconoscendo un assetto sostanzialmente bipolare del nostro Paese, dobbiamo avere regole certe che garantiscano flessibilità». Se poi «un terzo polo ci dovesse nascere - ha concluso Bersani - noi riconosceremmo la necessità di un dialogo, proprio a cominciare dal tema delle regole, che non possono essere la Costituzione di Arcore. Quindi, trattiamo con tutti i poli possibili». E anche alleanze? «Assolutamente sì».
E sulla legislatura in corso: «non credo che questa legislatura arrivi al termine perchè non ha il respiro politico. Prima o poi casca l'asino».
«Berlusconi è stato il ministro più inconcludente che ci sia mai stato». Commenta poi così l'annuncio del Cavaliere di voler nominare la prossima settimana un nuovo responsabile del ministero per lo Sviluppo economico. Per Bersani l'hinterim del premier al dicastero è stato «un vuoto totale».
Parlando del nuovo Ulivo Bersani ha sottolineato che «il progetto è impegnativo, non ci siamo ancora, ma nei prossimi mesi possiamo esserci perchè a tutti deve essere chiaro che il prossimo giro non è solo un cambio di governo, ma sarà in gioco la visione del Paese e della democrazia». Bene l'Idv nel nuovo Ulivo, ma «non senza aver fatto prima un chiarimento e una puntualizzazione politica». Bersani ha poi fatto notare che il Pd ha «una vocazione maggioritaria e per questo ritiene di avere la responsabilità del fratello maggiore che deve dare il più grande contributo per chiudere questa partita con Berlusconi».