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Questo articolo è stato pubblicato il 03 settembre 2010 alle ore 15:11.
Le frasi celebri (e più divertenti) pronunciate dai politici francesi? Vengono scelte ogni anno da un gruppo di «esperti», composto di giornalisti e umoristi, selezionati dal Press Club parigino. Si va dalle frasi incisive e pungenti, dette con pienissima consapevolezza. Fino all'humour involontario forse ancora più buffo.
Per l'edizione 2010 la premiazione è prevista il prossimo 20 settembre. Ma una preselezione di quattordici frasi è stata effettuata nei giorni scorsi. Il Prix Humour et Politique viene assegnato dal lontano 1988. Tra i finalisti di quest'anno, cominciamo da alcune perle volontarie. Eva Joly, ex magistrato anti corruzione, adesso eurodeputato e probabile candidata alle presidenziali del 2012, ha detto riguardo a Dominique Strauss-Kahn (Dsk), socialista, presidente dell'Fmi e uno dei papabili del suo partito per partecipare all'appuntamento elettorale fra meno di due anni: «Si', conosco Dominique Strauss-Kahn: l'ho messo sotto esame». Dove, pero', «mise en examen» non vuol dire solo esaminare qualcuno ma anche (e soprattutto) inviargli un avviso di garanzia. Come ha fatto il magistrato Joly nei confronti di Strauss-Kahn in una delle sue inchieste aggressive.
Laurent Fabius, ex premier socialista, solitamente impeccabile e serioso: «Non sono la pom-pom girl di Dsk». Georges Freche, il bislacco sindaco di Montpellier, socialista poco ortodosso, per niente politicamente corretto (accusato anche di razzismo per certe sue dichiarazioni sugli immigrati): «Di persone intelligenti ci sarà il 5-6% del totale. Io preferisco fare campagna presso gli imbecilli».
Passiamo ora alle frasi involontarie, pronunciate con estrema convinzione. Patrick Balkany, sindaco di Levallois-Perret, amicissimo di Nicolas Sarkozy: «Sono l'uomo più onesto del mondo». Peccato che sia stato condannato nel 1995 a quindici mesi di prigione e a due anni di ineleggibilità per aver utilizzato a tempo pieno tre dipendenti comunali presso il proprio domicilio privato. Senza considerare i diversi scandali che l'hanno più o meno sfiorato. Veniamo a Ségolène Royal, socialista, rivale di Sarkozy alle ultime presidenziali. Non proprio un monumento alla modestia: «Sono io stessa a gestire la rarità della mia parola politica, per dire cose intelligenti quando ho bisogno di dirle».