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Questo articolo è stato pubblicato il 07 settembre 2010 alle ore 20:13.
«Berlusconi e Bossi non chiederanno le mie dimissioni, sarebbero analfabeti della Costituzione». Così il presidente della Camera ribatte alla decisione presa dal presidente del Consiglio d'accordo con l'alleato leader della Lega Nord. «La Costituzione non preve la possibilità di chiedere le mie dimissioni. Sono disposto a dimettermi solo se qualcuno mi dimostra che sono venuto meno ai miei doveri di presidente della Camera, stabiliti dall'articolo 8 del regolamento: rappresentare la Camera, assicurarne i lavori e far rispettare le norme».
Spostare Fini dalla presidenza della Camera, come ha detto Bossi? «La Camera non è la dependance di palazzo Chigi» replica Fini. E a Berlusconi che ha ricordato che lui è stato nominato dalla maggioranza, Fini replica: «io, come Presidente della Camera, devo far rispettare il regolamento e garantire opposizione e maggioranza. Non rispondo alla maggioranza. Sarebbe molto grave» - spiega Fini - se il Presidente del Consiglio dicesse una cosa del genere perchè «sarebbe una concezione proprietaria» delle istituzioni».
Quella della casa di Montecarlo «è una vicenda che quando sarà chiara farà ridere. Io non ho nulla da temere e nulla da nascondere». ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini al Tg de La 7 tornando a denucniare la «lapidazione» mediatica di cui è stato fatto oggetto da parte dei giornali vicini al premier. Fini ha ribadito di «non essere mai stato lì» e chiedendo che chi dice il contrario «lo dimostri». Fini ha poi aggiunto di «attendere serenamente» che la magistratura accerti come sono andati i fatti.
Parlando dell'eventualità di elezioni anticipate il presidente della Camera ribadisce che, nel caso ci dovesse essere il voto anticipato, gli esponenti di Futuro e Libertà sarebbero «prontissimi, il mio auspicio - aggiunge - è che chi è al governo non deve cercare il consenso, ma dimostrare di saper governare. Se dovesse prevalere l'irresponsabilità noi non ci sentiremo tra coloro che a cuor leggero vogliono andare alle elezioni, ma siamo pronti ad affrontarle, vogliamo fare politica».