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Questo articolo è stato pubblicato il 10 settembre 2010 alle ore 15:52.
Tirocinio da svolgere in classe, numero di insegnanti deciso in base al fabbisogno, lauree specifiche per ciascuna classe di abilitazione, migliore conoscenza dell'inglese e delle competenze tecnologiche. Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini ha firmato oggi il regolamento sulla nuova formazione iniziale dei docenti, che riscrive, dopo oltre due anni di lavoro, le nuove modalità per arrivare in cattedra. I tirocini partiranno subito. Per le nuove lauree bisognerà attendere il 2011. Si tratta però un provvedimento "monco", come ricordato dallo stesso ministro, visto che per completare l'opera, manca ancora il regolamento sul reclutamento, che però - ha subito precisato la titolare di viale Trastevere - è a buon punto «e arriverà entro due-tre mesi».
Parlando a palazzo Chigi, il ministro Gelmini ha assicurato come le nuove regole sulla formazione iniziale mirino soprattutto a evitare l'insorgere di nuovo precariato. Secondo il ministro, ci vorranno 6-7 anni per assorbire tutti i 229mila precari iscritti a pieno titolo nelle graduatorie ad esaurimento, grazie, ha detto, ai pensionamenti. Gelmini ha poi ricordato come viale Trastevere abbia già concluso le procedure di immissione in ruolo (circa 17mila unità, autorizzate dall'Economia) e abbia completato i trasferimenti: su 140mila domanda, sono stati effettivamente trasferite 74mila persone. In più, e in deroga ai vincoli normativi (e di bilancio), ha tenuto a precisare il ministro, sono state autorizzate altre 3.500 assunzioni di docenti di sostegno e circa mille unità in più di personale, in organico di fatto. Gelmini ha assicurato anche che tutti i 14mila professori rimasti a spasso negli ultimi due anni per via degli tagli avranno un reddito e un posto di lavoro, grazie alla salva precari (estesa di recente anche a chi ha maturato i requisiti nel 2009-2010) e agli accordi con le regioni.
Con il nuovo sistema per insegnare, nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria, ha spiegato il ministro Gelmini, «sarà necessaria una laurea quinquennale, a numero programmato con prova di accesso». Precedentemente, bastava la laurea quadriennale a ciclo unico con test d'accesso al primo anno e la scelta, dopo un biennio comune, dell'abilitazione per la scuola primaria o dell'infanzia. Per insegnare invece nella scuola secondaria di primo e secondo grado, ha proseguito il ministro, «sarà necessaria la laurea magistrale ad hoc completata da un anno di tirocinio formativo attivo; è prevista una rigorosa selezione per l'ingresso alla laurea magistrale a numero programmato basato sulle necessità del sistema nazionale di istruzione, composto da scuole pubbliche e paritarie».