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Questo articolo è stato pubblicato il 11 settembre 2010 alle ore 16:07.
Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, da Gubbio, parlando alla scuola di formazione politica del Pdl, rilancia l'azione del governo sul Sud, sull'università e sulla riforma fiscale. «Faremo la riforma fiscale insieme alle parti sociali. Non abbamo alcuna intenzione di mettere le mani nelle tasche degli italiani. Non lo abbiamo fatto e non lo faremo». Poi scherzando il ministro dice: «Ci dicono che la pressione fiscale è salita. Non ho mai visto questa signora pressione fiscale». Tremonti insiste: «Non abbiamo mai aumentato le tasse, né inventato aliquote. Altri l'hanno fatto con grande successo...». Il ministro ha poi affrontato altre temi. Eccoli.
Università
«Io non sono per le università private, ma critico solo il modo di gestire quelle pubbliche». Così invece il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, affronta il tema degli atenei. «Ci sono cose incredibili. Vi pare che possiamo continuare con una università che va ad aprire una sede distaccata dove ce ne è un'altra per fare concorrenza? È questo il sistema pubblico delle Università? Vi sembra normale che fallisca una università?».
L'Europa e la sessione unica di bilancio
«L'idea della sessione di bilancio comune è una grande devoluzione di poteri dal basso verso l'alto, dal diviso all'unito in sede comune le politiche saranno strettamente collegate. Tutte le cose di critica e prospettiva in Italia non potranno essere approvate se non saranno sottoposte all'Europa. Finora c'è stata l'approvazione positiva di tutti i nostri documenti, la politica economica del governo Berlusconi viene considerata in termini positivi. Non è stata definita imprudente o poco giudiziosa».
Le politiche dell'austerity
«Non si può pensare allo sviluppo fatto con il deficit come è stato fatto in tanti anni alcuni paesi l'hanno fatto ma avevano un debito molto basso. Noi non possiamo farlo. Non sarà più possibile che uno si inventa i conigli che escono dai cilindri. In Italia si è fabbricato il terzo debito pubblico del mondo senza avere la terza economia del mondo e questa è una cosa veramente curiosa».
Avanti con il nucleare
«Dobbiamo fare il nucleare. Non possiamo andare avanti con i mulini a vento. Noi tutta l'energia la importiamo e la paghiamo come caviale allora capisci che siamo indietro sul Pil».