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Questo articolo è stato pubblicato il 13 settembre 2010 alle ore 14:21.
Primo giorno di scuola oggi per gli alunni di nove regioni, ma le proteste dei precari e le manifestazioni degli studenti mettono a rischio le lezioni. «Non ricordo un anno scolastico che non sia stato accompagnato da una serie di polemiche e contestazioni«, ha commentato il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, che ha scelto la sezione scuola del policlinico Gemelli per inviare il suo «In bocca al lupo» agli studenti.
Il governo, ha proseguito il ministro, ha predisposto questa riforma, ma «la vera sfida deve essere raccolta innanzitutto dagli insegnanti, perché a loro tocca l'onore di applicarla e di collaborare per rendere la scuola davvero un'istituzione per eccellenze». Il ministro ha poi assicurato che l'anno scolastico partirà regolarmente in tutta Italia: «Proprio ieri - ha detto - abbiamo fatto l'ultimo controllo con gli uffici scolastici regionali ed è tutto a posto». Le immissioni in ruolo sono state fatte e le supplenze sono state assegnate, mentre per quanto riguarda i precari, ha aggiunto, sono stati siglati gli accordi con le regioni.
Il ministro ha confermato la stima, 7-8 anni, per assorbire tutti i 230mila precari iscritti nelle graduatorie, utilizzando la leva dei pensionamenti e delle nuove immissioni in ruolo. In più, ha spiegato, «lasceremo finestre riservate agli studenti migliori che si laureeranno e si abiliteranno nei prossimi anni», perché, ha detto, «riteniamo che uno spazio occupazionale vada riservato anche ai giovani talenti che vogliono intraprendere la professione dell'insegnante».
Intanto non si placano le proteste. Ieri i precari hanno bloccato per qualche ora lo stretto di Messina. Oggi, la Rete degli studenti ha organizzato una protesta folcloristica: i manifestanti, davanti alle scuole, indossano caschetti gialli da lavoro, «per proteggersi la testa - dicono - dalle macerie che la Gelmini e Tremonti hanno causato». Tito Ruso, dell'Uds, Unione degli studenti, ha invece indetto una «mobilitazione nazionale dei ragazzi per venerdì 8 ottobre contro la politica scolastica del governo». Per il segretario Pdci, Oliviero Diliberto, «Quella della Gelmini è una classica controriforma che fa della scuola italiana la caricatura di quella che s'è andata costruendo fin dal dopoguerra». Primo giorno di lezione "agitato" al liceo classico Tito Livio di Padova (che annovera tra i suoi diplomati anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano): una volante della Polizia è intervenuta questa mattina a causa di un fitto lancio di uova di cui sono stati oggetto alcuni studenti delle prime classi dell'istituto. Mentre è già super lavoro per il preside Francesco La Teana, a Milano: doveva occuparsi di un istituto superiore, ma si è trovato preside anche di un polo che comprende una scuola materna, una elementare e due medie.