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Questo articolo è stato pubblicato il 14 settembre 2010 alle ore 16:49.
TOKYO - L'elezione interna del partito democratico di oggi dà il via libera al premier Naoto Kan per continuare a governare il Giappone. Dopo un serrato testa a testa con lo sfidante Ichiro Ozawa (68 anni), dimessosi da segretario del partito democratico per una serie di scandali finanziari, Kan (63 anni) riporta una netta e in parte prevista vittoria: 721 i voti conquistati dai "grandi elettori" e, soprattutto, dai membri dalle assemblee locali e provinciali, in rappresentanza di tutto il paese. Ozawa, invece, si ferma a quota 491. Con questo risultato il partito democratico, che guida il paese grazie alla maggioranza di seggi nella Camera bassa della Dieta, ha riconfermato Kan non solo come presidente del partito, ma anche come primo ministro nipponico.
«Mi impegnerò per portare avanti il mandato nei prossimi tre anni», la mano leggermente sollevata in segno di promessa solenne, ha dichiarato risoluto Kan durante la conferenza stampa al Prince Park Tower di Tokyo. «Quello che stiamo vivendo ora è una pagina di storia completamente bianca. Già da domani mi incontrerò con i protagonisti di queste elezioni per ascoltare le loro opinioni e iniziare a riflettere».
E le urgenze non mancano. Kan dovrà pensare innanzitutto al rimpasto del governo, dato che i ministeri sono ancora quelli nominati dal suo predecessore, tenendo in particolare considerazione la fazione pro-Ozawa, per non spaccare il partito. Sul fronte economico Kan cercherà il riavvio della spesa per risanare i conti pubblici, gravati da un debito del 200% del pil. Oltre a delle misure per placare il rafforzamento dello yen, ai massimi da15 anni sul dollaro. Altra questione sospesa è lo spostamento della base militare americana di Futenma nella città di Nago, a Okinawa. Kan conferma la sua volontà di rispettare gli accordi presi con gli Stati Uniti nel 2006. «La linea non cambierà», nonostante si stia rafforzando il fronte dei no tra la popolazione dell'isola.
La cornice in cui dovrà continuare ad agire il primo ministro è quella di un parlamento diviso e controllato da due partiti opposti, dopo che a giugno i liberaldemocratici hanno ripreso il controllo della Camera alta lo scorso luglio. La riconferma di Kan evita per ora al Giappone un nuovo cambio di governo, dopo le dimissioni dello scorso giugno di Yukio Hatoyama, protagonista della storica vittoria del partito democratico il 31 agosto 2009, che aveva spezzato i 50 anni quasi ininterrotti di governo del partito liberaldemocratico.