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Questo articolo è stato pubblicato il 19 settembre 2010 alle ore 15:21.
«In Parlamento la situazione è sotto controllo» in vista del voto del 28 settembre, assicura da Arcore il premier Silvio Berlusconi nel corso di un collegamento telefonico con la festa nazionale di "Noi sud". Il Cavaliere ha ribadito che «non si andrà alle elezioni anticipate - perchè gli italiani hanno dato un giudizio positivo di quello che abbiamo fatto e stiamo facendo e ci spingono ad andare avanti fino al 2013 per portare avanti le nostre riforme». Intanto sul fronte dell'opposizione fa discutere la frase di Di Pietro che si è detto pronto ad allearsi anche con il diavolo pur di far cadere il cavaliere.
I conti del Cavaliere non tornano a Pier Ferdinando Casini. Su Sky il leader dell'Udc ha detto che Berlusconi ha portato avanti una "compravendita di parlamentari" : «Tutti sappiamo le offerte di sottosegretariati, ministeri... Allora faccia il ministro delle Attività produttive prima del 28 (settembre, data in cui Berlusconi chiederà il voto sul suo discorso programmatico in Aula, ndr). E faccia anche il rimpasto del governo, così sarà al riparo da qualsiasi accusa di campagna acquisti».
Dal canto suo il ministro dell'Interno, Roberto Maroni ha ribadito che «se c'è una maggioranza convinta e solida si può andare avanti, altrimenti dubito che si possa continuare navigando a vista». Dunque elezioni.
Parole dure arrivano anche da Italo Bocchino, capogruppo del Fli a Montecitorio. «Silvio Berlusconi va a caccia di soggetti politici nelle aree altrui dal 1994, quando è entrato in politica. Non gliene è andata bene una. Sedici anni di fallimento del lavoro dalla campagna acquisti dovrebbero indurlo a dedicarsi al programma di governo». Anche se poi il finiano ha ribadito il sostegno al governo, invitando Berlusconi a portare in Parlamento «i provvedimenti che dimostrano la volontà di tutta la maggioranza di attuare il programma di governo».
Fabio Granata del Fli attacca sul lodo Alfano costituzionale. «Per quando riguarda il lodo costituzionale - ha detto - al di là del testo che sarà formulato, è chiaro che non può riguardare i ministri o i presidenti di Camera e Senato e che può prevedere la sospensione dei processi ma non quella delle indagini, poichè l'obbligatorietà dell'azione penale riguarda tutti i cittadini». E replicando alle accuse del Cavaliere lanciate da Taormina ha detto che «saremmo dei dissennati se votassimo altre leggi "ad personam", o se non denunciassimo la questione morale e il monopolio sull'informazione pubblica».