Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 23 settembre 2010 alle ore 13:25.
Il giorno dopo la rottura della tregua tra berlusconiani e finiani, con questi ultimi che parlano di dossieraggio politico sulla casa di Montecarlo lasciata in eredità ad An, scende in campo il governo. Che rispedisce al mittente le accuse secondo cui dietro gli ultimi sviluppi della vicenda ci sarebbe l'intervento di una parte dei servizi segreti deviati.
Così Palazzo Chigi, in una nota, bolla come «false, diffamatorie » e «da irresponsabili» le notizie su un possibile coinvolgimento dei servizi. «Le illazioni, le voci e le congetture apparse quest'oggi su alcuni quotidiani in relazione ad una presunta attività di dossieraggio sono assolutamente false, diffamatorie e destituite di ogni fondamento». Ma i finiani alzano il tiro e con Italo Bocchino, capogruppo di Fli alla Camera, invitano a guardare verso Palazzo Chigi. «Il dossier è stato prodotto ad arte da un persona molto vicina a Berlusconi che ha girato per il Sudamerica di cui al momento opportuno saprete il nome». Il nome spunta fuori in serata: sarebbe quello di Valter Lavitola, editore e direttore dell'Avanti. E, partecipando ad Annozero, il programma di Michele Santoro, il capogruppo di Fli Bocchino conferma il presunto coinvolgimento del direttore.
Oggi, infatti, la vicenda dell'appartamento monegasco continua a tenere banco sui giornali vicini al premier. Che si difendono dalle accuse di aver confezionato ad arte il documento pubblicato ieri, e firmato dal ministro della Giustizia dell'isola di Santa Lucia, secondo il quale il fratello della compagna di Fini, Giancarlo Tulliani, sarebbe il titolare delle due società off shore che hanno acquistato in tempi diversi l'abitazione e che hanno sede legale nell'isola. «I servizi nelle loro diverse articolazioni e la Guardia di Finanza hanno già provveduto a smentire, non avendo mai svolto alcuna attività, né diretta né indiretta, né in Italia né all`estero, in relazione a queste voci». Di fronte alla gravità di queste insinuazioni, conclude la nota, «la presidenza del Consiglio non può non denunciare la totale irresponsabilità di chi diffonde voci siffatte solo per ragioni di polemica politica, ben sapendo che esse non hanno il minimo fondamento».
Accanto alla smentita dell'esecutivo, sono giunte anche le precisazioni dei servizi e delle Fiamme Gialle. Il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza ha infatti negato «presunte iniziative svolte in Italia e all'estero in merito all'immobile di Montecarlo e sulla base delle formali assicurazioni in tal senso ricevute dai direttori dell'Aise e dell'Aisi, ribadisce l'assoluta infondatezza di quanto pubblicato». Anche la guardia di finanza smentisce qualsiasi coinvolgimento correggendo le indiscrezioni di stampa. Che oggi avevano parlato del presunto invio a Santa Lucia di uomini delle fiamme gialle per sovritendere al confezionamento del documento diffuso ieri da Libero e il Giornale, ripreso da due quotidiani dominicani, Listin Diario ed El Nacional. «Nessun suo appartenente - spiega la Guardia di Finanza - ha svolto o sta svolgendo attività investigativa in territorio estero».