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Questo articolo è stato pubblicato il 26 settembre 2010 alle ore 14:42.
La Lega è corresponsabile «di 16 anni di non scelte» della classe politica italiana. È il senso del durissimo editoriale pubblicato oggi da Italiafutura, l'associazione vicina all'ex presidente della Fiat, Luca Cordero di Montezemolo. Un affondo che porta la firma di Carlo Calenda e Andrea Romano e che punta il dito contro il numero uno del Carroccio, Umberto Bossi. Colpevole di lanciare «proclami» e «provocazioni» ma di non aver fatto niente di concreto per il paese. Il riferimento è chiaro: ieri il leader della Lega aveva replicato seccamente alla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. Che, da Genova, aveva chiesto al governo di fare qualcosa di concreto «prima che si esaurisca la pazienza dei cittadini e delle imprese».
Un invito che aveva provocato le critiche del Senatùr. «È facile parlare - aveva detto Bossi - in questo che è un paese dove molti parlano e pochi sanno cosa fare: questo governo ha dimostrato di saper fare ed è quindi già qualcosa in mezzo a tanti parlatori». L'editoriale di Calenda e Romano riparte dunque da qui. Ma poi allarga lo sguardo per scagliarsi contro «la classe politica screditata» della quale «gli italiani hanno piene le tasche». Ha ragione Bossi, prosegue Italia futura, «è facile parlare e più difficile agire. Bisogna ascoltarlo quando discetta sul valore dei proclami perchè si tratta di un vero esperto in materia».
Ma è solo la prima delle stilettate firmate dall'associazione. «Negli ultimi sedici anni - prosegue l'articolo - Bossi ha costruito il successo della Lega sul lavoro di organizzazione del partito ma anche sulle provocazioni (e ultimamente anche su qualche gesto). Di fatti invece se ne sono visti ben pochi. Se non la corresponsabilità della Lega in questi sedici anni di non scelte che hanno portato il paese ad impoverirsi materialmente e civilmente».
Poi il discorso vira sugli elettori leghisti e sui cavalli di battaglia del Carroccio. «Anche sul fronte delle rivendicazioni specifiche del suo elettorato - proseguono Calenda e Romano - Bossi ha combinato ben poco (guardare alle promesse sul federalismo per credere). Dubitiamo infatti che i suoi elettori l'abbiano mandato in Parlamento per difendere Cosentino o Brancher Ha ragione Bossi: in Italia (e in particolare nella sua Padania immaginaria) la chiacchiera va per la maggiore e delle parole a vanvera di una classe politica screditata gli italiani ne hanno piene le tasche». Quindi il riferimento all'invito della numero uno di Viale dell'Astronomia. A essersi stancati di questa classe dirigente, chiosa Italiafutura, sono «in particolare quelli che lavorano e producono (e al convegno di Genova della Confindustria ce n'erano tanti). Quegli italiani che, a differenza di Bossi, tengono in piedi il paese con i fatti e non con le parole».