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Questo articolo è stato pubblicato il 02 ottobre 2010 alle ore 14:14.
La riforma della giustizia non deve «penalizzare la magistratura». Lo afferma il presidente della Camera Gianfranco Fini in un intervento telefonico a un convegno organizzato da Futuro e Libertà a Salerno. « Ciò non vuol dire - spiega Fini - che tutti i magistrati siano eccellenti servitori dello Stato. Ce ne sono che, come in altre categorie, hanno dei difetti. Ma non si può e non si deve in alcun modo pensare di dar vita a una riforma della giustizia che parta dal principio che si deve punire o penalizzare la magistratura italiana».
Fini tocca il tema della giustizia il giorno dopo la diffusione di un video nel quale il presidente del Consiglio Berlusconi parla di «un'associazione per delinquere nella magistratura», frase che ha spinto la prima commissione del Csm a decidere di discutere lunedì prossimo delle dichiarazioni del premier per valutare un intervento a tutela dei giudici.
Fini, nel suo intervento telefonico, afferma che Futuro e Libertà sarà fedele al patto «sottoscritto con gli elettori quando abbiamo vinto le elezioni con il Pdl» a condizione che «il programma venga scritto e declinato in tutte le sue parti e non venga invece dimenticato o tradito in alcune di esse». Il presidente della Camera sfiora anche il tema della casa di Montecarlo e del "Tulliani-Gate", assicurando ai militanti del Fli «che nei prossimi mesi gli italiani verificheranno se la politica è fatta di personalismi, polemiche, dossier che avvelenano il vivere civile o risponderà alle esigenze degli elettori».